Raccolta rifiuti I villaggi turistici verso la ’rivolta’

Potrebbero distaccarsi dal servizio comunale per scegliere di rivolgersi al libero mercato

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di Marisa Colibazzi

Che succederebbe se, così come hanno cominciato a formalizzare, i villaggi turistici della città decidessero di sganciarsi, a partire da quest’anno o al massimo dal prossimo, dal servizio comunale della raccolta rifiuti e dal relativo pagamento della Tari secondo le tariffe fissate dall’ente, per rivolgersi al libero mercato, prevedendo perciò esborsi nettamente inferiori rispetto a quanto viene corrisposto attualmente al Comune? E come farebbero, a quel punto, gli amministratori locali a far quadrare i bilanci sapendo di non poter più contare su cospicui introiti, stimati in centinaia di migliaia di euro? Ci sono margini di manovra per poter far tornare sui loro passi gli operatori dei villaggi turistici? Sono tutti interrogativi con cui, presto o tardi, gli amministratori comunali dovranno fare i conti, confrontandosi con i principali operatori turistici della città, sedendosi intorno a un tavolo per dirimere la questione e scongiurare l’ipotesi di vedere un ammanco sostanzioso nel bilancio comunale. Margini di manovra e di ripensamento, in realtà, ci sarebbero pure e, stando a quanto spiegano gli imprenditori dell’accoglienza, sarebbero legati alla possibilità di vedere decurtate dai conteggi per la Tari le strade interne ai villaggi turistici "che non producono rifiuti. Nei comuni vicini, i nostri colleghi pagano molto meno rispetto a noi proprio perché le strade interne ai villaggi non vengono considerate. Anni fa, hanno avanzato queste richieste agli amministratori delle loro zone che le hanno accolte. E se questo accade a Fermo e ad Altidona, non si capisce perché non possa essere possibile anche a Porto Sant’Elpidio. Venissero decurtate le strade, la bolletta rimodulata ci starebbe anche bene" spiega Daniele Gatti, ceo dell’Holiday Family Village e presidente di Villaggi Marche.

Sembra ci siano già stati incontri in cui queste istanze sono state fatte presenti agli amministratori ma, finora, non è stato trovato alcun punto d’incontro. La norma consente agli imprenditori di rivolgersi al libero mercato, previa comunicazione del distacco dal servizio pubblico, per rivolgersi ad operatori privati, ad aziende specializzate che forniscono il servizio della raccolta rifiuti (che deve comunque essere garantito), ma le ripercussioni sulle casse del Comune sarebbero dirompenti, trattandosi di rivedere un piano Tari, eliminando introiti per almeno 250mila euro, se non di più.