
Vittima della brutale aggressione è stato un 32enne di Modena
Porto San Giorgio (Fermo), 8 giugno 2025 – Aveva scelto la nostra costa per qualche giorno di vacanza da trascorrere in serenità, invece l’altra sera quei momenti si sono trasformati nel suo peggiore incubo. Dopo aver cenato con alcuni amici, si è recato in spiaggia, si è seduto per guardare il mare e le stelle, ma poco dopo sarebbe stato accerchiato da una banda di giovanissimi che lo avrebbe picchiato, seviziato con un coltello e rapinato.
E’ accaduto a Porto San Giorgio, in spiaggia, poco dopo la mezzanotte e vittima della brutale aggressione è stato un 32enne di Modena che si trovava in vacanza in una piccola struttura ricettiva del posto.
Tutta da ricostruire la dinamica dei fatti che è al vaglio degli inquirenti. Di certo c’è il racconto del giovane giunto al pronto soccorso in stato confusionale a causa dei colpi al capo subiti e di una serie di tagli alle gambe, che ha raccontato essergli stati inferti da tre persone.
Il giovane ha poi spiegato di essere stato rapinato del denaro contante che aveva con sé, circa 200 euro, delle carte di credito e del telefonino. Poi avrebbe perso i sensi e li avrebbe ripresi solo giunto al pronto soccorso da dove è stato dimesso il giorno seguente.
“Gli amici con cui era andato a cena – racconta la proprietaria della struttura ricettiva dove alloggiava il giovane – non trovandolo più, hanno iniziato a cercarlo per tutta la spiaggia, da nord a sud. Ma niente. Poi mi hanno chiamato per sapere se fosse rientrato, però qui non c’era. A quel punto sono tornati a cercarlo e hanno trovato il suo telefonino in spiaggia nei pressi del centro. A quel punto, preoccupati, lo hanno cercato in ospedale, ed era proprio lì che si trovava in stato confusionale. Quando è stato dimesso ha fatto rientro nella sua stanza, ma non stava per niente bene: era ancora sotto shock, spaventato ed è voluto ripartire subito. L’ho accompagnato in stazione e mi ha detto che avrebbe fatto denuncia dell’accaduto una volta rientrato a casa”.
Poi lo sfogo della titolare della struttura: “Ogni giorno mi impegno affinché chi sceglie di venire qui possa riportare con sé un ricordo fatto di bellezza, quiete e luce. Ma l’altra sera questa luce si è spenta nel modo più brutale, vile e inaccettabile. Questo giovane è stato vittima di un’aggressione tanto violenta quanto assurda. Mentre si trovava sul lungomare, seduto sulla spiaggia ad ammirare le stelle, è stato accerchiato, rapinato, seviziato, picchiato. Provo un dolore profondo, che sfocia anche in un senso di colpa difficile da spiegare: quella persona aveva scelto la mia struttura, il mio piccolo angolo di mondo per sentirsi bene. Invece è finito in ospedale, con ferite non solo fisiche, ma dell’anima. Voglio gridare a tutti cosa è accaduto, per scuotere, per chiedere. Non solo maggiore sorveglianza, ma soprattutto un sussulto collettivo di coscienza. Non possiamo permettere che pochi delinquenti spengano la luce di un’intera comunità”.