Riempie di botte un transessuale Giovane finisce alla sbarra

Si stava lamentando al telefono con la polizia municipale per un cane pericoloso e per lo spaccio che continuamente si svolgeva nel palazzo dove si trova la sua abitazione quando, ad un certo punto, un marocchino aveva fatto irruzione in casa e l’aveva pestata a sangue. Vittima della brutale aggressione una transessuale che vive a Lido Tre Archi di Fermo. Autore della brutale aggressione un 30enne nordafricano, che è finito alla sbarra.

Al termine del processo il giovane, difeso dall’avvocato Giuliano Giordani, è stato condannato a un anno e otto mesi per lesioni aggravate. In aula la trans ha raccontato che da molto tempo aveva segnalato la presenza continua dello smercio di droga nel palazzo in cui si trova il suo monolocale e che aveva, a suo avviso, si era trattato di una vera e propria spedizione punitiva: "So chi è il mandante, è un italiano, anche se l’esecutore del pestaggio è un marocchino che non ha nulla da perdere. Mi avevano voluto chiudere la bocca per avere via libera con lo spaccio". Le responsabilità del presunto mandante non sono mai state dimostrate e, alla fine, davanti al giudice del tribunale di Fermo è comparso solo il 30enne nordafricano La transessuale, dopo il pestaggio, era stata soccorsa sul posto dai sanitari del 118 e, nonostante le molteplici percosse, era sempre rimasta perfettamente cosciente. Sull’episodio avevano avviato le indagini i carabinieri che avevano subito identificato e denunciato l’autore materiale dell’aggressione.

f. c.