È di 18 mesi la proroga dell’accordo di programma (siglato nel 2018) per la riqualificazione dell’area dell’ex Fim, che il Collegio di Vigilanza ha ritenuto congrua "per completare gli approfondimenti del caso alla luce delle indagini integrative da effettuare sulla ‘cattedrale’ – fa sapere il sindaco Massimiliano Ciarpella a margine della riunione svoltasi in Provincia, presente anche il presidente Michele Ortenzi -, del cronoprogramma stilato dalla proprietà e valutando le tempistiche per arrivare a un’ultima e, ci auguriamo risolutiva Conferenza di Servizi in cui definire le modalità di intervento sulla ‘cattedrale’ stessa (bene sottoposto a vincolo di tutela, ndr)". Lo scoglio da superare, come noto, è la sorte della ‘cattedrale’ e delle modalità da seguire per la sua bonifica: se lasciandola in piedi o se demolendola e ricostruendola. "Nei giorni scorsi la Fim srl ha depositato il cronoprogramma delle indagini integrative sulle pareti della ‘cattedrale’, con campionamenti suddivisi in tre aliquote, e una relazione sulle prove di sabbiatura sulla ‘cattedrale’".
Svolte le operazioni preliminari ed elaborato un piano di sicurezza delle ditte impiegate, si effettueranno i prelievi, cui seguiranno le indagini e la stesura dei risultati che saranno sottoposti alla Conferenza dei servizi per l’approvazione. Resta vigile, attento e critico il coordinamento delle associazioni sull’ex Fim, sui campionamenti da eseguire. A gennaio, la Soprintendenza aveva chiesto di verificare se l’inquinamento sia o meno presente su tutta l’estensione della muratura (i campionamenti precedenti erano stati fatti tra i 20 e gli 80 cm di altezza); a ottobre, la proprietà ha presentato un piano di indagini integrative, che prevede prelievi solo fino a 5 mt di altezza accolto dal Tavolo Tecnico "ma questa decisione spetta alla Conferenza di Servizi. Per la proprietà non sarebbero necessari campionamenti oltre i 5 metri ritenendo che, anche se in alto il muro risultasse non inquinato, mantenere la struttura non sarebbe possibile. Si continua a fare di tutto per giustificare la demolizione della ‘cattedrale’. Ci fosse davvero l’intenzione di restaurare e rispettare gli impegni dell’accordo di programma si dovrebbero pretendere campionamenti su tutta la superficie". Il dubbio finale: "Non sarà che la nuova amministrazione sia allineata con la filosofia della demolizione, sostenuta da sempre da proprietà e amministrazioni precedenti?".
Marisa Colibazzi