Previsto la scorsa settimana, è stato rinviato (forse alla settimana entrante) l’incontro del Comitato di residenti di Bivio Cascinare ‘Una bretella per chi’ con la Regione, per confrontarsi sul tanto discusso tracciato della imponente infrastruttura (in termini di impatto e di costi aggirandosi sui 48milioni di euro) che dovrà collegare lo svincolo della superstrada 77 Val di Chienti all’altezza del casello dell’A14 con la provinciale Fratte, in territorio di Sant’Elpidio, attraverso due viadotti sul Chienti e sull’Ete Morto.
E, a proposito del fiume Chienti, stanno procedendo e sono ormai in fase di completamento i lavori di sistemazione dell’alveo da parte del Genio Civile Marche Sud, nel tratto che va dall’imbocco (lungo la Val di Chienti) della zona industriale di Civitanova Marche, fino al mare. "E’ un primo stralcio – commenta il Genio Civile Marche Sud – e adesso partirà il secondo. Con questo intervento abbiamo restituito al Chienti tutta la larghezza del demanio idraulico e lo abbiamo fatto rispettando l’importante vegetazione ripariale come da norma, ma abbattendo alberi attaccati dal tarlo asiatico. Ora, c’è un larghissimo alveo su cui la portata del fiume può estendere la propria energia, diminuendo le capacità erosive". La progettazione (in capo a Vicenzo Marzialetti, del Genio Civile Marche Sud) riguarda entrambe le sponde fermana (tocca i Comuni di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Montegranaro) e Maceratese, arrivando fino a Piediripa. "Piano, piano stiamo procedendo, seppur con rallentati dalla burocrazia. Il progetto è di 1,2 milioni di euro per questo lotto, cui si sommano ulteriori 1,2 milioni per gli altri due lotti fino a Morrovalle". Ha rallentato i lavori, la questione delle occupazioni demaniali abusive "che adesso è stata risolta e ci ha consentito di procedere. I lavori di pulizia di tutto il tratto interessato, li farà il privato a cui abbiamo richiesto l’area demaniale indebitamente occupata e per cui si pulisce lui tutto il fronte". I benefici di questo intervento? "Ne traggono giovamento sia i ponti, dove il legname ormai a fine ciclo vegetativo venendo giù con la piena, restava impigliato sui piloni, ostruendo il normale deflusso della piena; sia le spiagge che non si vedono arrivare grosse quantità di legname proveniente da monte, come accade in occasione delle piene".
Marisa Colibazzi