Ristori Covid Fermo, scoperti 55 furbetti

Con false dichiarazioni beneficiavano dei sostegni, ma anche del reddito di cittadinanza. Sono stati individuati dalla Guardia di Finanza

L’operazione è del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Fermo

L’operazione è del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Fermo

Fermo, 4 agosto 2021 - Fatta la legge, trovato l’inganno. L’occasione fa l’uomo ladro. Sono diversi gli adagati per indicare quei furbetti dalla fantasia molto fervida, che si ingegnano in ogni modo per beffare lo Stato, riuscendo a intercettare sussidi economici attraverso autocertificazioni mendaci, sperando di farla franca. A 55 di loro (che vanno ad allungare la lista di quelli ‘scovati’ nel corso di una costante attività investigativa, tutti segnalati alla Procura della Repubblica), i finanzieri del Gruppo e del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Fermo hanno smontato il giochetto, smascherando le false autocertificazioni con le quali avevano millantato il possesso dei requisiti utili per accedere a benefici economici di vario tipo. Tra questi il reddito di cittadinanza (i casi più numerosi), l’assegno sociale, i ristori per le imprese durante l’emergenza Covid, e via di questo passo. La portata complessiva delle somme indebitamente incassate dai 55 furbetti è stata di 165mila euro. Il reddito di cittadinanza, manco a dirlo, è il beneficio più gettonato in materia di false autocertificazioni e i casi più diffusi sono relativi a cittadini stranieri che, oltre a falsità e omissioni sulla situazione economico patrimoniale, hanno percepito il Rdc mensile senza aver dimostrato di risiedere in Italia da almeno 10 anni, senza dichiarare l’assenza del permesso di soggiorno permanente, fornendo dati inesatti sulla composizione del nucleo familiare o omettendo di comunicare di aver trovato un lavoro dopo aver presentato la domanda per il sussidio mensile. Eclatante il caso di una cittadina extracomunitaria (ora denunciata) residente a Porto Sant’Elpidio, in possesso del Rdc alla quale, durante un controllo all’aeroporto di Bologna, sono stati trovati addosso 20.145 euro in contanti, mai dichiarati all’Inps, né prima, né dopo aver ottenuto il sussidio. Ancora più curioso il caso di un cittadino italiano del fermano (ora denunciato per falsità e omissioni) che non ha dichiarato di percepire il Rdc per poter ottenere il patrocinio gratuito, a spese dello Stato, in una causa penale in cui è coinvolto presso il Tribunale di Fermo. I finanzieri hanno anche controllato la liceità dell’assegnazione alle imprese dei ristori legati all’emergenza pandemica e anche in questo caso, le indagini non sono state infruttuose: sono stati sanzionati i titolari di due aziende che avevano dichiarato una contrazione del fatturato nell’aprile 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, che è risultata inesistente. Puntavano all’assegno sociale, invece, i due responsabili segnalati alla Procura e gli altri due sanzionati perché non hanno dichiarato i redditi percepiti per ottenere, appunto, l’assegno sociale per cittadini 77enni in condizioni economiche disagiate.