Roberto Straccia, riaperte le indagini. Il papà: "Voglio la verità"

Il Gip del tribunale di Pescara ha accolto l'istanza del legale della famiglia. Il cadavere del giovane di Moresco fu trovato nel 2012 sul lungomare di Bari

Roberto Straccia

Roberto Straccia

Moresco (Fermo), 5 marzo 2019 - A distanza di oltre cinque anni dalla prima archiviazione e sette anni e mezzo dalla morte, si riapre il caso di Roberto Straccia, il giovane di Moresco che scomparve da Pescara (sua città di studi) il 14 dicembre 2011 per poi essere ritrovato cadavere sul lungomare di Bari, il 7 gennaio 2012. La notizia della riapertura delle indagini, è di questa mattina, quando nell’aula del Tribunale d Pescara, durante l’udienza fissata per l’opposizione all’archiviazione, il Gip Bingrazio ha accolto l'istanza del legale della famiglia Straccia, Marilena Mecchi, concordando sulla necessità di un supplemento istruttorio e quindi sulla riapertura delle indagini.

"Uno spiraglio importante che va verso la direzione auspicata dalla famiglia – dice l’avvocato Mecchi – che da anni chiede solo la verità. I nodi di questa vicenda sono tanti – conclude – e ora si riparte da qui, per procedere verso l’unico obiettivo da raggiungere: sapere cosa ha determinato la scomparsa e la morte di Roberto Straccia".

"Difficile spiegare i pensieri che mi hanno invaso la mente nel sentire della riapertura delle indagini – dice Mario Straccia, papà di Roberto – so solo che non ho mai portato né porto rancore verso chiunque, perché mi affido alla volontà di Dio. Spero solo di avere la verità sulla morte di mio figlio e poter piangere finalmente in pace e soprattutto in silenzio".