Rocca Tiepolo senza alberi: "Significa ridargli il suo antico splendore"

Tra chi approva l’eventuale disboscamento c’è l’albergatore Luciano Scafà, che ricorda com’era il sito fino al secolo scorso

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E’ stata accolta ltura e al turismo, Elisabetta Baldassarri, ha indicato tra le sue priorità del 2021 la valorizzazione della Fortezza, nota Rocca Tiepolo, liberandola dalle piante che la nascondono alla vista. In merito a ciò interviene l’albergatore Luciano Scafà per manifestare il proprio apprezzamento all’idea dell’assessore e far presente che in più occasioni ha affrontato la questione lanciando lo slogan: "Liberiamo Rocca Tiepolo dalla prigione verde, che tra l’altro rovina le mura e spacca le fondazioni". Secondo lui: "E’ come disporre di un tesoro inestimabile e tenerlo non solo nascosto, ma dequalificarlo cingendolo di brutture". A sostegno della sua tesi allega foto significative di come si presentava la storica struttura ai primi anni del secolo scorso. La Rocca fu fatta erigere nel 1267 da Lorenzo Tiepolo Governatore di Fermo. Insieme alle mura, è la testimonianza più importante della storia della città: "Per centinaia di anni e fino a quasi la metà del secolo scorso – sostiene Scafà – la Rocca si stagliava sulla città, di cui dava un’immagine suggestiva, con le pendici che, assolutamente libere, ne esaltavano la costruzione. Poi, è iniziata una piantumazione inutile e selvaggia. Per anni a piantare sono andati gli alunni delle scuole per la festa degli alberi. Sta di fatto che le piante sono cresciute sempre più di numero e di altezza fino a coprire quel tesoro". La sua proposta era ed è di ricreare l’ambiente originario tagliando gli alberi, tra l’altro cresciuti senza cura a formare un intrico inagibile e brutto a vedersi: "Ridando luce alla Rocca – afferma - la città non può che guadagnarne in immagine, che sarà anche più e meglio spendibile a livello turistico".