Prima gli aveva rubato la bicicletta, poi, vistosi scoperto, aveva aggredito il proprietario, ferendolo. L’immediato intervento dei carabinieri della Compagnia di Fermo aveva permesso, però, di neutralizzare il malvivente e di arrestarlo per tentata rapina. Il rapinatore, un tunisino di 26 anni domiciliato a Fermo, è finito alla sbarra ed è stato condannato a due anni e otto mesi per tentata rapina. L’episodio risale all’ottobre del 2021 quando i militari della sezione Radiomobile di Fermo erano intervenuti nella notte a Lido Tre Archi, dove era stato segnalato il furto di una bicicletta da un condominio in via Girardi. Gli uomini dell’Arma, giunti tempestivamente sul posto, avevano iniziato a pattugliare la zona, rintracciando immediatamente il 26enne, poco distante dal luogo dove era stato commesso il furto e aveva ingaggiato una colluttazione con il proprietario della bicicletta. I carabinieri, con non poche difficoltà, erano riusciti ad immobilizzare l’extracomunitario, accertando che il giovane, pochi minuti prima, era penetrato all’interno di uno dei garage di pertinenza delle abitazioni condominiali, da cui aveva prelevato il mezzo a due ruote. Il proprietario, uditi alcuni rumori ed affacciatosi dal terrazzo del proprio appartamento, aveva notato il ladro allontanarsi in sella alla sua bicicletta. Al quel punto, dopo aver allertato i carabinieri, si era lanciato all’inseguimento del ladro, raggiungendolo poco lontano.
Ma questi, anziché rassegnarsi e restituire l’oggetto del furto, aveva dato vita ad una violenta colluttazione al fine di sottrarsi alla cattura. Come detto, il tempestivo intervento dei militari dell’Arma aveva consentito di mettere in sicurezza innanzitutto il proprietario del mezzo e di procedere poi, nei confronti del tunisino, all’arresto in flagranza del reato di tentata rapina. Il proprietario della bicicletta, a seguito della colluttazione, aveva riportato una contusione al ginocchio ed alcune ferite alla mano e al volto, giudicate guaribili con una prognosi di cinque giorni. All’esito di tutti gli accertamenti volti all’esatta ricostruzione dei fatti, l’extracomunitario era stato accompagnato presso la casa circondariale di Fermo, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Fabio Castori