Sagra delle cozze, consegnato in Senato il certificato ’di qualità’

Per la Pro loco di Pedaso prestigioso riconoscimento nazionale. Asuni: "Un premio per tutti, dalle associazioni ai volontari"

Coinvolgimento, valorizzazione del territorio e rispetto ossequioso di ogni regola nella preparazione e somministrazione di piatti, hanno fatto meritare alla Pro loco di Pedaso, il prestigioso riconoscimento nazionale della certificazione di ‘Sagra di qualità’ per la sagra delle cozze. La cerimonia di consegna della targa è avvenuta lo scorso 20 marzo a Palazzo Madama presso il Senato della Repubblica, ma lunedì sera, l’amministrazione comunale e la Pro loco, hanno indetto un’assemblea pubblica per spiegare e rendicontare il percorso del riconoscimento e condividerne la gioia come orgoglio di tutta la città. "Un percorso iniziato con la richiesta da parte della Pro loco alla valutazione del marchio – hanno spiegato il presidente Vittorio Asuni ed il tesoriere Vittoria Maranesi – proseguita con l’accoglienza e presenza costante nei quattro giorni di sagra 2022 dell’ispettore Unpli, Rino Furlan che ha osservato, valutato e acquisito documenti riguardanti tutte le regole necessarie all’organizzazione e le caratteristiche peculiari della sagra. Sono poi seguiti il responso positivo e la consegna del riconoscimento, che è di tutti, in primis di tutte le associazioni locali e volontari che rendono possibile la manifestazione". Nel 2023 la sagra delle cozze, taglia il traguardo della 57esima edizione. Una storia lunga che abbraccia il tempo di dedizione, attività, creatività e sacrificio di tantissimi volontari che hanno permesso alla manifestazione di crescere in numeri e affinare il piacere al palato delle cozze dell’Adriatico cucinate con materie prime locali come cipolla rossa di Pedaso e olio della Valdaso, abbinate a vini Terra Fageto, cantina pedasina. Piena soddisfazione per il sindaco Vincenzo Berdini, che ha ricordato i passi salienti dell’impegno volto a sostenere il percorso Pro loco post Covid e la necessità di non rinunciare all’edizione nel periodo pandemico.

Paola Pieragostini