"Salvare le opere danneggiate" Questa la missione del deposito allestito dal professor Pisani

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Per tutto il mese di agosto turisti ed appassionati potranno vedere all’opera restauratori e tecnici impegnati ne “Il deposito delle opere d’arte“, fiore all’occhiello di Amandola. A confermarlo il professor Pisani, responsabile del deposito, che conferma come si sta intervenendo sulle via Crucis della chiesa del Beato Antonio, precisamente la V, la IX e la X con ben 8 già restaurate con una sinergia totale tra Comune, Soprintendenza e UniUrb. A confermare tutto quetso le parole del primo cittadino Adolfo Marinangeli: "Il deposito è nato con l’idea di salvare le opere danneggiate dal sisma. Oltre il 70% dei capolavori amandolesi sono stati recuperati, grazie a donazioni ed investimenti del comune". Proprio con questo obiettivo l’amministrazione comunale, insieme alla Soprintendenza dei beni culturali, aprì questa struttura recuperata ed adeguata allo scopo. Per questa estate si è deciso di riproporre appunto il restauro a porte aperte. Tutti potranno seguire le operazioni di restauro, facendo domande agli esperti e curiosando tra i tanti capolavori. "Da nessun’altra parte puoi osservare da vicino il lavoro di un restauratore e vedere come un’opera danneggiata viene rimessa a nuovo. Nel 2016, abbiamo creduto in questo progetto e con impegno e costanza, ancora oggi, stiamo portando avanti il nostro obiettivo: recuperare i capolavori danneggiati dal sisma – confida orgoglioso il sindaco Marinangeli –. Un grande grazie al professor Pisani che gestisce il tutto".