"Sanità, attese troppo lunghe o bisogna andare fuori provincia"

La Cna pensionati si lamenta dei disservizi: "Molti costrett ad andare in cliniche private"

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Gli anziani stanno rinunciando alle cure, non tutti possono permettersi di visite mediche e controlli. Lo sottolinea Luigi Silenzi, presidente Cna pensionati di Fermo, che parla dei ritardi nell’applicazione dei provvedimenti sulla sanità che, uniti al terremoto provocato dalla pandemia, hanno riaperto il dramma delle lunghe attese per effettuare le analisi necessarie a fare prevenzione e le diagnostiche indispensabili per curare in tempi utili eventuali patologie: "Quando si riesce ad ottenere appuntamenti in tempi ragionevoli, spesso è necessario andare fuori provincia. Per le persone anziane significa rinunciare a prestazioni in strutture pubbliche e ricorrere alle aziende private. Non tutti possono permetterselo e dunque in molti rinunciano alle cure". Ad essere penalizzati sono proprio i pensionati che non riescono a farsi carico delle spese e nemmeno degli spostamenti richiesti per accedere ad una visita: "Il Governo nel quadro del programma sanitario, in applicazione delle direttive di spesa previste dal Pnrr e in accordo con le Regioni, ha predisposto un piano che promuove la medicina di base, dando vita alle case della comunità, aggiunge Silenzi, Saranno "hub" dotati di tutte gli strumenti per una moderna diagnostica, uno ogni 40-50 mila abitanti, collegati con ambulatori di medicina generale e pediatri di libera scelta, per coprire ampiamente tutto il territorio. A questi si aggiungeranno gli ospedali di comunità, il programma di telemedicina e il piano per l’assistenza domiciliare".

È la strada giusta ma si tratta anche di un cambio culturale, per un cambiamento radicale: "Penso al ruolo delle Regioni, dei Comuni, delle aziende sanitarie e delle loro articolazioni territoriali. Certamente non sono sufficienti gli interventi del Pnrr, essi finanziano prevalentemente le strutture che, per funzionare, richiedono personale: per questo è necessario affiancare ai provvedimenti una riforma sanitaria dotata di adeguate risorse. La parola passa alle Regioni: è auspicabile che il piano di fattibilità regionale venga predisposto prima della fine dell’anno, coinvolgendo tutti i soggetti sociali. Cna Pensionati è disposta a svolgere un ruolo positivo, ma anche di controllo, perché la riforma sia applicata nelle linee innovative e in tempi stretti".