Fermo, scuola media Betti nell’ex ristorante Mario

Una sola offerta: trasferimento entro un mese

La scuola Betti

La scuola Betti

Fermo, 22 dicembre 2018 - Locale ampio, pieno di luce, con un passato importante, che si apre al futuro, ai ragazzi, alla scuola, sarà l’edificio dell’ex ristorante Mario, a Santa Caterina, ad ospitare la scuola secondaria di primo grado Ugo Betti, senza fissa dimora dai giorni del sisma. Lo sfratto dalla Provincia è arrivato da qualche giorno, per trovare posto agli studenti del Montani che hanno parte della scuola chiusa e sotto sequestro per decisione della Procura, in seguito al crollo del soffitto dello scorso anno. 

Il sindaco Paolo Calcinaro ha così aperto una procedura pubblica per acquisire le proposte dei privati, idonee ad ospitare le 14 classi della Betti, ieri scadeva il bando, una sola la proposta arrivata, appunto quella dello storico ristorante proprio di fronte alla scuola primaria Sant’Andrea. Una soluzione che sarà possibile attuare entro il 25 gennaio, c’è qualche lavoro di sistemazione da fare a carico del privato, l’affitto sarà sostenuto dalla Protezione civile e durerà 6 anni: «In tal modo, quando la Betti avrà la nuova scuola da realizzare sotto via Salvo d’Acquisto avremo locali scolastici utili ad appoggiare le scuole su cui dovremo intervenire e sono tanti i progetti previsti per esempio per la don Dino Mancini o per la Leonardo Da Vinci - spiega il sindaco - in ogni caso mi pare una soluzione ragionevole che oggi va a sanare una difficoltà vera».

Da studiare soluzioni d’orario per non ingolfare la zona che ha già il traffico della scuola primaria, la nuova sede della scuola è comunque servita da un percorso in sicurezza che unisce la strada sottostante e che può essere utilizzato dagli studenti: «Di certo lavoreremo per ridurre al minimo i disagi, se servono strutture particolari c’è anche la scuola Sant’Andrea a disposizione, per esempio per la palestra, vedremo come muoverci. Sono lieto di aver trovato una soluzione, c’è il rammarico per come sono andate le cose. Sono convinto che in Provincia si potevano razionalizzare gli spazi, almeno ci si poteva provare ma non c’è stata mai nessuna volontà reale, anche se ci sono delle precise responsabilità sulla situazione che si è venuta a creare al Montani. La Betti oggi ha un nuovo progetto, noi ci abbiamo lavorato con convinzione e concretezza, andiamo avanti con fiducia e speriamo di poter risolvere al più presto, anche con il trasloco. Ringrazio davvero quanti ci hanno dato una mano, gli uffici, il privato che partirà subito coi lavori».

Intanto è stato validato il progetto della nuova scuola, si spera di poter affidare al più presto i lavori per dare una sede definitiva alla scuola Betti, nomade e incerta ormai da troppo tempo.