Fermo, scuola Betti. Il trasloco fa infuriare i genitori: troppi disagi

Contestati i tempi (a metà anno scolastico) e anche la collocazione scelta dal Comune

Paolo Calcinaro

Paolo Calcinaro

Fermo, 23 dicembre 2018 - Lo sfratto è pressoché immediato, la Provincia avrebbe voluto la scuola media Betti fuori dal palazzo di proprietà dell’ente già entro il mese di dicembre. Il sindaco Paolo Calcinaro è riuscito a farsi allungare i tempi di qualche settimana, per allestire la sede che si è presentata, l’ex ristorante Mario, che garantisce la possibilità di tenere tutti i ragazzi in un unico edificio.

Alla notizia dell’imminente trasferimento, i genitori dei ragazzi della scuola media sono rimasti allibiti. Nel gioco delle parti ogni ente è chiamato a dare una sede definitiva e sicura a tutti gli studenti, ma la coperta è corta, gli spazi sono quelli e il risultato è un gioco delle parti che penalizza proprio loro, i ragazzi.

Ecco allora che gli studenti della Betti hanno fatto appena in tempo ad adattarsi alla nuova sede al polo scolastico che devono affrontare un nuovo trasloco, entro il 25 gennaio, con la probabile chiusura delle attività per qualche giorno per consentire di riorganizzare l’attività didattica nella sede di Santa Caterina.

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«Ci chiediamo se sia possibile che i nostri figli debbano affrontare tutto questo, nel bel mezzo di un anno scolastico e senza nessuna colpa. Ci sentiamo trattati come ospiti indesiderati, quasi fosse responsabilità della Betti se il Montani ha problemi di sede», sottolinea una mamma che ha raccolto gli umori delle famiglie dei ragazzi.

Il sindaco si dice fiducioso di poter garantire una ripresa del tutto serena: «Di certo ci siamo trovati ad affrontare una nuova emergenza, speravamo di poter tenere i ragazzi in quella sede fino all’apertura della nuova scuola che però tarda a partire e la situazione del Montani non ci consente di rimandare ancora. Certo, forse si potevano studiare soluzioni più pratiche per tutti. Noi ci siamo mossi subito (del resto la media è di competenza del Comune), in dieci giorni siamo riusciti a trovare una nuova risposta che ci consente di tenere insieme tutte le classi e di pensare anche ad un laboratorio, mentre per l’area verde e la palestra c’è la vicina primaria Sant’Andrea, sempre dello stesso istituto comprensivo».

Da valutare il sistema di trasporti e l’incastro degli orari per non ingolfare del tutto il quartiere di Santa Caterina che già soffre per un traffico importante, l’affitto della struttura, per una cifra che si aggira sui 10mila euro al mese, sarà coperta dalla Protezione civile, il Comune pensa a un futuro acquisto di un immobile che resterà come alternativa per tutte le scuole su cui si andrà ad intervenire.