Una mattina, appena in classe, la prof ha esordito così: "La mafia è una montagna di merda!", noi ci siamo guardati, c’era chi rideva, chi era preoccupato, chi pensava di aver capito male. Poi abbiamo capito bene il senso di quelle parole che ci resteranno impresse nella mente. Infatti lo scorso 25 novembre abbiamo avuto l’onore di ascoltare Giovanni Impastato presentare il libro ‘Mio fratello tutta una vita con Peppino’, accompagnato da Laura Margherita Di Marco. Durante la mattinata al teatro abbiamo potuto riflettere su quanto la mafia abbia influito sulla storia della politica italiana e sul ruolo che tuttora gioca nei commerci internazionali. Molti di noi non conoscevano la storia di Peppino Impastato perciò, la prof di lettere, quella mattina ci ha mostrato il film ‘I cento passi’ che racconta in breve la vita di questo giornalista e attivista ucciso dalla mafia la notte tra l’8 e il 9 maggio 1978. Peppino era nato a Cinisi, in Sicilia, il 5 gennaio 1948, da una famiglia mafiosa. Dopo la morte dello zio, Peppino cominciò a rendersi conto di ciò che la mafia era e di come fosse presente nel suo territorio tanto che la sua famiglia abitava a cento passi dal capo della mafia: Tano Badalamenti. Nel 1977 fondò ‘Radio Aut’, una radio libera che denunciava gli affari dei mafiosi di Cinisi. Nel 1978 si candidò al ruolo di sindaco ma, poco prima delle elezioni, venne ucciso brutalmente. Il suo omicidio avvenne nello stesso giorno in cui fu ritrovato Aldo Moro, rapito e ucciso dalle Brigate Rosse, perciò passò in secondo piano e ancora oggi molti non lo conoscono. Al teatro abbiamo vissuto due momenti: all’inizio Giovanni e Margherita hanno raccontato qualche aneddoto della vita della famiglia Impastato e presentato l’associazione ‘Casa Felicia’ che si occupa della diffusione del messaggio antimafia e prende il nome proprio dalla madre di Peppino e Giovanni, Felicia Impastato. Nella seconda parte, noi studenti abbiamo potuto fare domande, mentre in conclusione qualcuno di noi è andato sul palco per il firmacopie. Incontrare una persona con un vissuto così a stretto contatto con la mafia non è una cosa che capita tutti i giorni, per questo ringraziamo i nostri insegnanti e l’associazione Circolo del Cinema Metropolis che ha organizzato questo bel momento significativo. Non lo dimenticheremo mai e come Peppino ci batteremo contro la mafia, perché tutti sappiano che è una montagna di merda.
Classe II E