
Se il sindaco Valerio Vesprini è sincero e non abbiamo dubbi che lo sia, il Comune ha perso un’occasione, se non unica certamente rara data la ristrettezza del suo territorio, di dotarsi di un’area adeguata in cui trasferire l’ecocentro. "Per l’ecocentro – ci ha detto il primo cittadino qualche tempo fa – stiamo valutando di spostarlo in una zona che crei minori difficoltà ai residenti, alla viabilità e sia idoneo per una nuova struttura di ultima generazione. Stiamo sulla buona strada ma sono prudente, quindi finché non avrò definito la questione non voglio buttarmi avanti". Secondo le indiscrezioni, il luogo individuato sarebbe dovuto essere un’area sita vicino al palasport, quella che veniva utilizzata per i parcheggi quando nel palas giocava la Sutor Montegranaro.
È giusto e importante che Vesprini si interessi della delocalizzazione dell’ecocentro, rifiuti e riuso, soprattutto perché favorirebbe la riqualificazione dell’intera area in cui attualmente insiste, vale a dire la Zpu8 (Zona a progettazione unitaria n. 8), area di rilevanza strategica in termini di riqualificazione e sviluppo della città, in quanto ne costituisce l’ingresso da sud ed anche dall’A14. Proprio di fronte all’ecocentro c’è l’ex lavanderia Cossiri che versa in un vergognoso stato di degrado. È stata acquistata dalla società Gabrielli la quale ha manifestato l’intenzione di dare seguito alle previsioni di sistemazione della ZPU 8, con il recupero di tutte le aree degradate. Condizione imprescindibile al suo investimento la delocalizzazione di una struttura la cui presenza e il tipo di attività svolto sono incompatibili con il recupero a commerciale o a direzionale della ex lavanderia. Ma dove sistemare il nuovo ecocentro? Data l’esiguità del territorio comunale non è facile individuare un luogo di facile accessibilità e, al contempo, a debita distanza dalle abitazioni.
Tra le varie ipotesi di allocazione discusse il parcheggio ad ovest del sottopasso di via Solferino, la zona dell’autoparco e un’area in contrada Santa Vittoria tra le vie Edison e Calzecchi Onesti. Quella di cui abbiamo riferito all’inizio dovrebbe essere la più adeguata. Che altro dire? Che comunque stiano le cose la strada per la soluzione di uno dei maggiori problemi della città è tracciata. Basta seguirla con la dovuta determinazione, senza perdere tempo prezioso. Ma non è andata così. L’area in questione in questi giorni è stata venduta all’asta. E il vincitore, a detta del sindaco, non è la partecipata SGDS cui spetta l’acquisto.
Silvio Sebastiani