"Senza piano si rischia installazione selvaggia"

La capogruppo FdI Vitturini interviene sulla questione legata alle antenne posizionate in via delle Regioni

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Il fatto che nei giorni scorsi un operatore della telefonia mobile abbia montato un’antenna sul viale delle Regioni, provocando le proteste dei residenti e che, nonostante avesse le carte in regola per farlo, abbia concordato di soprassedere in attesa che l’amministrazione approvi una disciplinare che consenta la sistemazione dell’antenna in un sito condiviso, ripropone la necessità che il comune si doti del piano delle antenne, per la cui formulazione in verità non siamo all’anno zero. Del suo complesso iter di adozione, infatti, nella passata amministrazione mancava solo il passaggio in consiglio comunale. Non vi è stato portato in seguito all’informazione del capogruppo consiliare di FdI, Maria Lina Vitturini, che sostiene: "Il campo sportivo Pelloni, una delle 5 aree individuate per l’insediamento delle antenne dal progetto fatto redigere all’ingegnere Mario Galieni, non può essere adibito perché vincolato da un punto di vista paesaggistico". Di conseguenza il varo del piano sarebbe stato rinviato sine die: "E senza un piano – sottolinea Vitturini – si corre il rischio di un’installazione selvaggia delle antenne, senza tutele dei siti sensibili rispetto alle loro emanazioni elettromagnetiche". L’ultimo passaggio del suo complesso iter è stato l’esame da parte della conferenza dei servizi, da cui è stato licenziato con unanime consenso ma con l’osservazione del rappresentante della Wind che, appunto, il campo sportivo Pelloni, una delle 5 aree individuate per l’insediamento, non può essere usato o comunque potrebbe creare dei problemi perché vincolato da un punto di vista paesaggistico. Le altre aree sono: campetto ferrovieri di fronte al municipio, piazza Gaslini, campo sportivo nuovo e zona cimitero. Galieni ha spiegato che nella elaborazione ha tenuto conto delle leggi vigenti, secondo cui bisogna prendere in considerazione pure le esigenze delle compagnie telefoniche, e che sono stati tutelati i cosiddetti siti sensibili, quali scuole, parchi, case di riposo: "Non sono stati capaci di reperire siti lontani dalla città che tutelassero i cittadini dalle onde che potrebbero nuocere alla loro salute". La protesta della Vitturini. L’auspicio è che la nuova amministrazione riprenda in considerazione il progetto con sollecitudine e, se possibile, lo migliori per evitare allestimenti di altre antenne, a piacimento del privato e senza tutele per i cittadini

Silvio Sebastiani