Maxi sequestro di scarpe e accessori griffati Cesare Paciotti, denunciato un imprenditore

Operazione della Guardia di Finanza di Fermo: in un calzaturificio di Grottazzolina rinvenuta merce taroccata per il valore di un milione di euro

Sequestro di scarpe contraffatte Cesare Paciotti in provincia di Fermo

Sequestro di scarpe contraffatte Cesare Paciotti in provincia di Fermo

Fermo 22 novembre 2021 - Apparentemente era un’impresa che produceva calzature e accessori, in realtà era un vero e proprio laboratorio clandestino per la realizzazione prodotti di marchi griffati contraffatti. La scoperta è stata fatta dalla Guardia di Finanza di Fermo, che ha messo a segno un sequestro imponente al di là dei numeri, davvero considerevoli, per il valore della merce che ammonta, da una stima effettuata, ad oltre un milione di euro.

L’operazione è stata messa segno martedì scorso dai militari del Nucleo di polizia economico finanziaria – sezione mobile, sotto la guida della Procura della Repubblica di Fermo.

Il blitz è scattato presso un calzaturificio di Grottazzolina, dove i finanzieri hanno fatto accesso su ordine del magistrato inquirente, rinvenendo e sequestrando i prodotti contraffatti. Si tratta principalmente di calzature di lusso del noto brand “Cesare Paciotti”, unitamente ad accessori e fibbie riproducenti il celebre logo dell’azienda conosciuta a livello internazionale.

Il valore di un singolo paio di calzature oscilla dai 400 euro fino ai 900 euro (il prezzo per un paio di stivali griffati può anche superare certe cifre). Di pari pregio, ma di valore inferiore, gli accessori rinvenuti con il medesimo marchio di fabbrica e facilmente riconoscibile.

La merce sequestrata sarebbe presumibilmente stata oggetto di immissione sul mercato nazionale nelle prossime festività.

I militari, nel corso delle operazioni, hanno anche acquisito documentazione contabile che sarà oggetto dei successivi, dovuti approfondimenti d’indagine.

Per il titolare dell’azienda, un imprenditore italiano residente a Grottazzolina, è scattata la denuncia a piede libero all’autorità giudiziaria per il reato di contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti.

“L’operazione – spiega il comandante provinciale, colonnello Antonio Regina - si inserisce in un più ampio contesto perseguito a livello nazionale dal Corpo e teso verso la salvaguardia del mercato e di quelle imprese che operano, quotidianamente, nel rispetto delle leggi”. Il contrasto alle filiere illecite infatti assume alto valore strategico e mira alla tutela di tutte quelle produzioni nazionali che si contraddistinguono per l’elevata qualità dei prodotti e rappresentano l’Italia nel mondo.