"Serve un posto di polizia per Lido tre Archi"

Il comitato del quartiere dopo la decisione del prefetto: "Vita quotidiana fatta di episodi delittuosi"

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"Sicurezza, posto fisso di polizia e capacità di guardare al futuro di Lido tre Archi con più ottimismo rispetto a quanto invece non emerga dalla vita quotidiana fatta di episodi delittuosi che vanno dallo spaccio di droga alle occupazioni abusive, dai furti alle minacce, dalle aggressioni alle risse". Tornano a farsi sentire il Corta, Comitato residenti Tre Archi e Confabitare Fermo che prendono spunto da quanto sostenuto dal prefetto Vincenza Filippi. Nel prendere congedo dal Fermano dopo tre anni e mezzo di permanenza la Filippi ha posto l’accento sulla situazione di Lido Tre Archi sostenendo che non ricorre la necessità per istituire un posto fisso di polizia e che i numeri legati alla criminalità sulla cosa fermana non giustificano un presidio. La cosa non è piaciuta al Corta e a Confabitare che da tempo sostengono il contrario: "Non è nostra intenzione fare torto al prefetto ma le cose sono assai diverse, basta leggere la relazione semestrale della Direzione investigativi antimafia. Certo, e aggiungiamo noi per fortuna, Fermo non è Napoli né Gioia Tauro, Scampia o qualche lontano quartiere di Milano, ma l’aumento vertiginoso e pericoloso della criminalità è sotto gli occhi di tutti. Il quadro tratteggiato dal funzionario del governo contrasta con la cronaca quotidiana che ormai da anni affligge questo fazzoletto di terra fermana, ed è erroneo per le informazioni che le pervengono dai comitati per l’ordine e la sicurezza, in particolare per quanto concerne i membri del comune di Fermo, sindaco e assessore "all’insicurezza", con colpevole ritardo delle istituzioni ad ogni livello che hanno girato lo sguardo altrove piuttosto che trovare risposte. Lido Tre Archi è stato volutamente abbandonato e relegato a quartiere di serie C, un posto dove far crescere e nidificare la malavita e il malaffare ad ogni livello e dove bande di stranieri hanno facoltà di scorrazzare e agire per portare avanti i loro loschi affari indisturbati. Dispiace scoprire che in questi tre anni e mezzo il quartiere è stato preso in giro per l’ennesima volta, è sufficiente verificare come è stato organizzato il controllo di vicinato. "da operetta" in difformità con quanto fatto a Monte Urano, Sant’Elpidio a Mare, Civitanova Marche.

Secondo il Corta e Confabitare le istituzioni non hanno mai avuto intenzione di trovare la soluzione ai tanti problemi che affliggono le famiglie: "Si è lasciato tutto al solerte impegno delle forze dell’ordine, spesso private delle necessarie direttive per stroncare certe manifestazioni malavitose. Che la sintesi del prefetto sia non consona rispetto al quadro reale della situazione non ci sono dubbi ed è un errore nel quale ricadono molti dei funzionari governativi che arrivano da fuori, ma che le istituzioni del territorio continuino a chiudere gli occhi è un fatto imperdonabile".