FABIO CASTORI
Cronaca

Si fanno versare 90mila euro. Erano falsi ufficiali giudiziari

I componenti della banda smascherati dopo una lunga indagine: 13 rinvii a giudizio

L’indagine. condotta dai carabinieri

L’indagine. condotta dai carabinieri

Presentandosi come funzionari degli uffici giudiziari e commerciali, avevano raggirato un’anziana, poi deceduta, e l’avevano indotta a fare bel quaranta versamenti, per un totale di 90mila euro, sui conti correnti a loro riconducibili. I componenti della banda, dopo una complessa attività investigativa condotta dai carabinieri del Reparto operativo - Nucleo investigativo di Fermo in sinergia con quelli di Monte Urano, erano stati smascherati. Per questo motivo, a conclusione delle indagini, ben tredici persone sono state rinviate a giudizio e dovranno comparire davanti al giudice del tribunale di Fermo per rispondere del reato di truffa. Le prime verifiche erano scattate dopo una denuncia formalizzata da una donna erede dell’anziana vittima, nel frattempo deceduta per cause naturali, in cui aveva raccontato di vari episodi di truffa e raggiri operati ai danni della parente. In particolare le meticolose indagini condotte dagli investigatori dell’Arma avevano consentito di incastrare un gruppo di truffatori ben organizzato, e di denunciare tredici di questi, tutti provenienti da varie regioni italiane, e tutti quanti pregiudicati per reati specifici in materia di truffe e raggiri.

I componenti della banda, tra il 2021 e il 2023, a seguito di preliminari contatti telefonici, presentandosi quali sedicenti appartenenti all’ amministrazione della Giustizia e ad uffici commerciali, utilizzando utenze fittiziamente intestate, avevano rappresentato all’anziana vittima, la presenza di vari insoluti derivanti da ipotetiche vicende giudiziarie, cause civili e commerciali, nonché da asseriti tributi evasi, inducendo così la vittima ad effettuare nel tempo ben quaranta bonifici bancari per un importo complessivo di quasi 90mila euro, accreditati su conti correnti a loro riconducibili.

L’attività investigativa era stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Fermo e sviluppata attraverso l’accurata analisi di un copioso traffico telefonico nonché da meticolose verifiche della documentazione bancaria. In tal senso la vittima, sebbene raggirata, aveva però avuto la lucidità di annotare tutti i contatti e le pretese, compresi i numeri di telefono, lasciando una serie di appunti risultati determinanti per l’attività investigativa. Era emerso così che i truffatori avevano fatto leva sulla fragilità fisica dell’anziana, ma non avevano fatto i conti con la sua lucidità mentale.

Fabio Castori