"Le scuole non sono sicure". Esposto dei genitori in Procura a Fermo

Nel mirino gli edifici di via Leopardi e Montani dove sono ospitati il Liceo Classico e l’Itt

I ragazzi del Liceo Classico

I ragazzi del Liceo Classico

Fermo, 17 settembre 2018 - Hanno intenzione di presentare un esposto alla Procura di Fermo i genitori e i rappresentanti del Comitato per la sicurezza delle scuole. Sabato l’incontro a Porto San Giorgio. Erano in tanti a chiedere più garanzie per gli edifici di via Leopardi e di via Montani, dove sono ospitati il Liceo classico e l’Itt Montani. I genitori parlano di criticità gravi, evidenziate alla presenza dell’avvocato Claudia Cardenà del foro di Ancona esperta di diritto amministrativo.

Primo giorno di scuola

«Per quanto riguarda l’edificio che ospita il Liceo Classico – spiegano i referenti del comitato – sono state ricordate le annose questioni riguardanti le vie di fuga (presenza di piccoli corridoi e ostacoli esterni) e quelle relative alla certificazione di prevenzione incendi rilasciata sulla scorta di una istanza in deroga.  A queste criticità si sono aggiunte quelle indicate espressamente nella  relazione valutativa e descrittiva della vulnerabilità sismica dell’ingegner Egidio Santucci di Montappone, laddove si afferma che la valutazione è stata fatta senza poter considerare parti fondamentali come i sotterranei, il tetto e il sottotetto perché inaccessibili, che i presidi sismici della facciata di via Giacomo Leopardi ‘necessitano di un rafforzamento per raggiungere l’adeguamento sismico’,  che ‘in prossimità della scala principale mancano alcuni tiranti’ e soprattutto che ‘per i danni gravi in prossimità dell’auditorium è stato approntato un intervanto di puntellamento e messa in sicurezza provvisorio in attesa di conoscere la principali cause che l’hanno generato’. Una situazione di estrema incertezza generale alla quale si sono aggiunte, successivamente alla verifica di vulnerabilità,  ‘criticità rilevate nel corso delle verifiche e dei sopralluoghi intercorsi fino al 20 agosto’, vale a dire quelle sui tetti, che hanno portato il sindaco di Fermo, il 14 di questo mese, ad ordinare ‘la parziale inaccessibilità’ agli studenti del secondo piano (biblioteca, aula di fisica, aula docenti, aula informatica, archivio ecc.) e consentire l’eventuale accesso alla biblioteca e archivio ‘al solo personale scolastico e per il tempo strettamente necessario al reperimento della documentazione in esso contenuta e con l’obbligo di individuare i dispositivi di protezione individuale’».

«Per quanto riguarda i locali del Montani – vanno avanti – sono state evidenziate tra le criticità  la mancanza della verifica di vulnerabilità sismica, la mancata conoscenza delle cause che hanno determinato il recente crollo del tetto, il fatto che la struttura sia stata di fatto considerata non adeguata dal punto di vista sismico  in quanto sono già stati stanziati 4,5 milioni di euro per il suo adeguamento (lavori urgenti ma posticipati in un prossimo futuro), che è già aperto un fascicolo contro ignoti, ad opera del sostituto procuratore Alessandro Piscitelli, per violazione del 434 cp per il quale permangono sotto sequestro le aule 32 e 33, ed infine che il sindaco di Fermo con ordinanza del 14 settembre ha indicato tutta una serie di eccezioni alla fruibilità. I genitori hanno ribadito anche la volontà di presentare una diffida nei confronti dei responsabili della sicurezza e prevenzione dei singoli plessi scolastici ‘in quanto siamo in presenza di interventi strutturali e di manutenzione non attuati, ancorché pianificati,  e quindi situazioni di pericolo che richiederebbero l’adozione di tutte le misure rientranti nelle proprie possibilità’».