Simone, 16 ettari e le sue ’Radici’

Ha fondato un’azienda agricola ridando vita al terreno di famiglia: "Nel futuro anche un agrinido"

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Simone Andrenacci a ottobre, compie 36 anni ed è un giovane che non ha paura della fatica e non sa cosa vuol dire strarsene con le mani in mano. Il lavoro al bar ‘La Piazza’ a Monte Urano (di cui è proprietario e che gestisce con i fratelli) gli lasciava del tempo libero che lui ha pensato di riempire avviando una attività che non c’azzecca nulla con il locale pubblico: l’azienda agricola ‘Le Radici’. "Come spesso accade, la soluzione ce l’avevo davanti agli occhi e, appunto, rappresenta le mie radici", racconta riferendosi ai 16 ettari di terreno di proprietà della sua famiglia, inutilizzati da anni, in contrada Pozzetto. E ha deciso: "Farò il contadino".

Nel volgere di poco tempo, ha ridato vita a un patrimonio inutilizzato e quasi dimenticato, contando sul supporto della famiglia. Con un investimento iniziale di circa 50mila euro - "senza considerare i mezzi agricoli necessari", specifica ha piantato ortaggi, ha organizzato un grande frutteto e realizzato un punto vendita di prodotti a km 0 "ma, su richiesta, facciamo consegne a domicilio nei dintorni o nei punti di ritiro". Il mestiere lo ha imparato sul campo (letteralmente): "Come coltivatore diretto, posso vendere i prodotti che raccolgo sul mio terreno, senza alcuna licenza. Il nostro è un prodotto fresco, raccolto quotidianamente". Coltiva fagiolini taccole, melanzane fagioli, pomodori vari tipi, peperoni, frutta e ha 270 ulivi: "Non ‘spingo’ le piante, non le concimo, lascio che seguano il loro corso per cui il prodotto a livello di sapore e di digeribilità è tutta un’altra cosa".

È in regime di ‘conversione biologica’ da fine aprile. "Per la legge europea per passare al biologico per 2 anni (3 per il frutteto) bisogna coltivare in modo biologico per avere la certificazione" spiega. Un obiettivo che conta di raggiungere entro il 2024. "Ho scommesso su tutto questo. Ho partecipato al bando regionale per giovani che investono nell’agricoltura". Il contributo copre metà dell’investimento e ci sono 35mila euro a fondo perduto essendo un under 40 che investe in agricoltura. "La mia vita per i prossimi 15 anni sarà qui per cui, intanto investo risorse mie. Se arriva l’aiuto della Regione bene, sennò vado avanti lo stesso". Ma Andrenacci guarda oltre: "Vorrei collocare grosse botti di legno nel frutteto per offrire un pernotto in mezzo ai campi. C’è una da ristrutturare per farne un agriturismo con biopiscina, un agrinido con fattoria didattica".

Marisa Colibazzi