"Solidarietà a chi sciopera, ma lavorare così è difficile"

Lungo tutta la costa Fermana i titolari delle attività cercano di fronteggiare il momento con i prodotti abbattuti in precedenza

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Lo sciopero indetto dai pescatori per protestare contro il ‘caro gasolio’ va avanti ad oltranza e i ristoratori della costa Fermana, si trovano a fare i conti con la difficoltà del reperimento dei prodotti ittici e l’aumento vertiginoso del pesce di importazione. "Lavoriamo con il pesce nazionale e in questo momento ci salviamo con la piccola pesca – dice Nazario Luzi del ristorante ‘Il Grillo’ di Lido di Fermo – per le cerimonie invece stiamo utilizzando il pesce precedentemente abbattuto per fare fronte al fermo pesca. Per quanto lo sciopero crei inevitabili criticità, ne comprendo il senso perché i pescatori debbono essere messi in condizione di lavorare in quanto appartengono ad una categoria che non viene aiutata, tanto più che nonostante la dimensione nazionale dello sciopero, si parla poco del fatto. Si dovrebbe invece riflettere su uno Stato che sceglie di finanziare una guerra, ma non le imprese". "Cominciamo a sentire pesantemente le difficoltà derivanti da questo sciopero – dice Stefano Alessandrini della nota Trattoria Trentasette di Porto Sant’Elpidio – le prime criticità si sono avvertite già la scorsa settimana, quando siamo ricorsi all’utilizzo di pesce precedentemente abbattuto da noi. Ad oggi il problema si fa più pressante perché ricorrere all’importazione significa pagare il pesce il doppio del costo rispetto ai tempi normali. Questo comporta automaticamente una perdita di introito sul prodotto portato a tavola che non può subire aumenti vertiginosi per il cliente. Esprimo piena solidarietà ai pescatori ed auspico quanto prima il raggiungimento di un accordo tra la categoria ed il Governo per il bene di tutti". "Per scelta usiamo solo pesce fresco dell’Adriatico e questo sciopero rappresenta un grosso problema per noi – dice Edi Traini della Trattoria Loré di Porto San Giorgio – andiamo avanti con il pesce stoccato e con quello che può essere disponibile come ‘sardoni’ e vongole. Si può ricorrere sì al pesce di importazione ma ci troviamo dinanzi prezzi di prodotto raddoppiati di difficile gestione per il cliente finale". Paola Pieragostini