Stella d’argento a don Lusek

Il parroco sangiorgese sarà premiato dal Coni per l’impegno nei suoi due mandati

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Monsignor Mario Lusek torna a Roma. E torna per lo sport. Ma stavolta non è per assumere nuovamente l’incarico di direttore dell’ufficio nazionale Cei per lo sport. Ma per essere premiato proprio per l’impegno profuso per due mandati consecutivi: 10 anni, in questo ambito particolare. Martedì 20 dicembre, il parroco della chiesa di San Giorgio, a Porto San Giorgio, raggiungerà il Foro Italico in occasione del Consiglio nazionale del Coni. Ed è lì, dinanzi ai vertici sportivi italiani, che gli verrà consegnata l’onorificenza della Stella d’argento al merito sportivo "in riconoscimento della preziosa attività svolta a favore degli altri e in favore dello sport". Recita così la motivazione della Giunta Nazionale del Coni datata 25 ottobre 2022. Lusek oltre che direttore dell’Ufficio Cei per lo sport è stato anche Cappellano della Squadra Olimpica Italiana dalle Olimpiadi di Pechino del 2008 a quelle di Rio de Janeiro del 2016. Insieme al sacerdote fermano, i riconoscimenti andranno anche a mons. Carlo Mazza, vescovo emerito di Fidenza e predecessore di Lusek all’Ufficio nazionale, e Cappellano della Squadra Olimpica Italiana dalle Olimpiadi di Seul del 1988 a quelle invernali di Torino del 2006; e a don Gionatan De Marco, attuale direttore dello stesso ufficio Cei. "La felice intuizione di Mazza - dice Lusek – nell’affermare "lo sport è di casa nella Chiesa" certamente dice il vero sul fatto che anche la Chiesa ormai è di casa nel mondo dello sport: da quello di base attraverso gli oratori, alcuni Enti di promozione sportiva, negli ambiti formativi ed educativi, nei diversi "laboratori di pensiero" con cui da tempo si dialoga a tutto campo, fino allo sport professionistico tanto da arrivare nello spazio olimpico". Il parroco sangiorgese sottolinea come "sul versante educativo si è riconosciuto che fare sport è sinonimo di sudore, silenzio e disciplina; che a livello competitivo lo sport ha dimostrato di essere veicolo di valori, di amicizia, di fraternità; e a livello di vita interiore si è rafforzata la convinzione che dallo sport possono venire indicazioni anche per l’agonismo spirituale". Don Lusek è certo che il Coni ha intuito l’importanza di questa alleanza educativa, e le onorificenze assegnate sono un segno del lavoro svolto dall’ufficio nazionale della Cei per lo Sport, e "un riconoscimento che non è solo gratitudine ma un invito a continuare a camminare insieme con stima e lealtà senza invasione di campo improprie".

Adolfo Leoni