Studente morto in Erasmus, la Spagna riapre il caso

Incontro a Roma tra i magistrati e l’avvocato della famiglia del 24enne

Giacomo Nicolai

Giacomo Nicolai

Fermo, 25 aprile 2017 - Il magistrato spagnolo che indaga sulla morte di Giacomo Nicolai, lo studente fermano di 24 anni trovato con un coltello conficcato nel petto il 20 marzo scorso nel suo appartamento di Valencia, ha annunciato che sarà fatto tutto il possibile per fare chiarezza sul misterioso decesso. Lo ha dichiarato durante il summit, che si è svolto ieri mattina a Roma, a cui hanno partecipato anche il sostituto procuratore Marcello Monteleone, che coordina le indagini in Italia, e il legale della famiglia, l’avvocato Igor Giostra. «Le autorità spagnole – spiega l’avvocato Giostra – hanno dato la massima disponibilità, facendo capire che, anche a loro avviso, ci sono molti lati oscuri nella morte di Giacomo. Ora saranno chiaramente loro a valutare il tipo di indagini da svolgere a Valencia per capire come siano andate veramente le cose la notte tra il 19 e il 20 marzo».

L’avvocato Giostra aggiunge di aver avuto la sensazione che il magistrato spagnolo voglia fare sul serio: «Siamo fiduciosi. La magistratura iberica vuole fare sul serio ed ha avuto un atteggiamento collaborativo, così come il sostituto procuratore Monteleone, a cui vanno i miei ringraziamenti e quelli della famiglia Nicolai, per l’impegno con cui sta portando avanti il caso. Monteleone, scrupolosissimo, ci ha chiesto anche se avevamo richieste d’indagine da suggerire. Insomma siamo in buone mani». Il caso era stato forse troppo frettolosamente archiviato come suicidio e questo sembra averlo capito anche il magistrato valenziano, che ieri mattina ha incontrato quello romano, nel segno delle collaborazione tra le due procure. Inizialmente la polizia aveva parlato di tre coltellate al torace, che il giovane si sarebbe auto inflitte. 

Una ricostruzione, questa, sempre rigettata dai familiari, che avevano subito chiesto una nuova autopsia e una perizia tecnica sul computer e sul cellulare del ragazzo. Richieste che erano state accolte dal sostituto procuratore Monteleone a ragione: perché i primi esiti del nuovo esame autoptico effettuato in Italia parlano di tre coltellate sferrate con forza e quindi verosimilmente incompatibili con un suicidio.