Tante incognite sul futuro del porto

Gli attuali azionisti hanno tempo fino a novembre per lo sgombero e la riconsegna della struttura.

Tante incognite  sul futuro  del porto

Tante incognite sul futuro del porto

Di sicuro non riportiamo una fake new se affermiamo che il porto turistico sta attraversando un momento decisivo della sua travagliata esistenza. Il fatto che sia stato finalmente dotato di un piano regolatore lo rende appetibile agli investitori. Gli attuali azionisti della società Marina, che lo gestisce, hanno tempo fino al 23 novembre per eseguire lo sgombero e la riconsegna della struttura dando seguito alla decadenza della sua concessione dichiarata dal Comune per il mancato pagamento di canoni demaniali per circa 970.000 euro. Quindi, se pagano restano ma dovranno impegnarsi anche a completare la struttura e a rilanciarla. Se non pagano sono out e bisognerà sceglierE un sostituto in grado non solo di gestire la struttura, ma anche effettuare gli investimento. Intanto gli attuali azionisti, l’ingegnere Renato Marconi e la dottoressa Paola Renzi, non sembrano andare d’amore e d’accordo.

Prova può esserlo il fatto che la Renzi si sia costituita al Tar nella causa intentata dal presidente per l’annullamento del decreto con cui il Comune ha dichiarato la decadenza della concessione rilasciata alla società Marina per la gestione del porto. Il presidente Marconi non sembra intenzionato a pagare sia perché la società Marina vanterebbe dei crediti con il Comune di importo superiore ai debiti; vuoi perché i calcoli eseguiti dagli uffici comunali degli importi dei canoni sarebbero sbagliati; vuoi perché la strada per tentare un compromesso con il Comune risulterebbe poco praticabili e vuoi perché avrebbe deciso di adire le vie legali. Paola Renzi non sembra propensa a seguirlo su questa strada. La via giudiziaria è lunga e imprevedibile. Secondo lei il debito con il Comune va ripianato ma versando meno dei circa 970.000 euro richiesti.

Non è da escludere, inoltre, la sua disponibilità a cercare un accordo con l’Ente. La posizione della Renzi molto disponibile presumibilmente scaturisce da due fattori: uno economico e l’altro sentimentale. Economico perché avendo l’amministrazione dotato il porto i un piano regolatore di fatto ha creato le condizioni per il suo completamento e il suo sviluppo. Il fattore sentimentale che la spinge a cercare la soluzione dei problemi del porto e a tenerlo nella massima cura ed attenzione è perché ha promesso di farlo al padre che è stato uno dei maggiori artefici e socio fondatore dell’impianto portuale.

Silvio Sebastiani