Tar, oggi il verdetto sulle elezioni

Attesa per questa mattina la sentenza sul ricorso dell’escluso al ballottaggio Alessandrini

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Quella di ieri è stata una giornata scandita dai tempi dell’attesa di notizie, buone o cattive secondo la fazione che le stava attendendo, dal Tar Marche circa l’esito del ricorso elettorale presentato dall’ex candidato sindaco Fabiano Alessandrini, che dovrà sgomberare il campo da ogni dubbio interpretativo sulle 4 schede contestate dello spoglio del primo turno delle ultime amministrative, confermando o smentendo la legittimità del ballottaggio che aveva visto opporsi l’attuale sindaco Alessio Pignotti e il competitor Gionata Calcinari. L’udienza si è tenuta intorno alle 13,15 ed è durata neanche 10 minuti durante i quali i legali di Alessandrini, Claudio Brignocchi, e di Pignotti, Massimo Ortenzi, hanno perorato la causa dei loro assistiti. Con quali risultati si saprà nella sentenza attesa per oggi.

"A supporto delle nostre tesi, il mio legale ha prodotto una sentenza dello stesso collegio del Tar che si è pronunciato su un caso simile verificatosi nell’Urbinate", fa sapere Alessandrini. "Dalla discussione in udienza non è trapelato nulla se non che, come mi ha riferito l’avvocato, la sentenza è attesa per la tarda serata (ieri, ndr) o per domani (oggi, ndr)", il commento di Pignotti. Intanto, durante la giornata amministratori e opposizione targata Pd, hanno battibeccato a distanza. A Pignotti che informava su una delibera di indirizzo per riqualificare piazza Mazzini a Casette d’Ete, parlando di professionisti del posto che si sono messi a disposizione formando un bel gruppo di lavoro, Alessandrini ha contestato che non si capisce chi siano questi tecnici e come siano stati individuati. Sempre ieri, l’assessore Paolo Maurizi è intervenuto sull’accesso agli atti da parte del Pd sul bando per i rifiuti, affermando che "tutti i servizi sono regolarmente funzionanti e quelli aggiuntivi inclusi nell’offerta migliorativa presentata dalla ditta appaltatrice è previsto specificatamente che debbano essere avviati nel corso del contratto. E così sarà".

Ma, capitolato d’appalto alla mano, Alessandrini lo ha nuovamente smentito, ribadendo che "il servizio completo va attivato entro 60 giorni dalla consegna dei lavori, eccezion fatta per centro del riuso ed ecocentro, e così non è accaduto". Schermaglie politiche a parte, giova ricordare che l’appalto rifiuti resta un tema da maneggiare con cura visto che, settimana prossima, se ne occuperà il Consiglio di Stato nell’ambito di un altro ricorso pendente.

Marisa Colibazzi