ANGELICA MALVATANI
Cronaca

Trasloco circolo tennis, il no degli ambientalisti

Contro il progetto di una nuova struttura in via Beni: al posto di quella storia in via Crollalanza arriverebbe un supermercato. “Baratto scellerato”

Il circolo tennis di via Crollalanza

Il circolo tennis di via Crollalanza

Fermo, 25 giugno 2025 – Ancora una volta a decidere le politiche urbanistiche della città è l’interesse privato. A dirlo è il coordinamento delle associazioni ambientaliste che commenta la proposta di realizzare un circolo tennis al posto del parcheggio di via Beni, mentre su viale Crollalanza si realizzerebbe una struttura commerciale.

Gli ambientalisti parlano di una questione ‘riprovevole’: “Lo stesso privato in questione ha infatti già proposto in passato la realizzazione di un motodromo e di un impianto di biodigestione di pollina già fortemente respinti dalla popolazione locale e dal movimento ambientalista fermano. Si ritiene che il baratto proposto sia ingiusto e scellerato, non solo dal punto di vista economico ma soprattutto da quello urbanistico e storico”. Secondo le associazioni ambientaliste, l’attuale circolo tennis ha campi belli e funzionali, una struttura che ha anche un valore storico e immersa in un’area verde: “Difficile capire cosa accadrebbe con la realizzazione di un centro commerciale: da sito storico dove le persone si incontravano e si incontrano ancora (luna park, foro boario e l’attuale mercato del sabato), diventerebbe invece un “non luogo”, un posto non identitario, l’ennesimo grigio e distaccato parcheggio con persone preda della frenesia di questi assurdi tempi moderni.

Non dimenticando un altro (ennesimo) supermercato in costruzione nelle vicinanze ed un centro metà commerciale e metà sociale da tempo sottoutilizzato (il Sagrini), cancellando tutti i buoni propositi di una serie di esercizi locali e punti vendita che entrerebbero irrimediabilmente in crisi unitamente a tutto il rione di Santa Caterina che rischierebbe di diventare l’ennesimo quartiere dormitorio con caratteristiche di vera e propria discriminazione ambientale”.

Per gli ambientalisti è essenziale invece una reale pianificazione urbanistica che garantisca qualità della vita: “Avremmo voluto essere invitati all’incontro di presentazione, così come dovevano esserci i soci del circolo e soprattutto l’assessore all’urbanistica, quello all’ambiente e più di tutti il sindaco. Si vuole permutare una struttura pubblica già esistente su terreni del comune con una struttura da realizzare ex novo in parte su terreni del comune in quanto il privato li ha solo in concessione; il privato propone di rinunciare alla gestione del parcheggio (che ha solo in convenzione perché è di proprietà del comune) e agli appartamenti da costruire ancora in quella zona (perché non sono appetibili?) e propone di realizzare un circolo tennis nuovo (quando Fermo ne ha già uno con più campi e più larghi e quindi tecnicamente migliori) e fare un centro commerciale al posto dell’attuale circolo tennis.

Il privato rinuncia a fare causa al comune per i mancati introiti del parcheggio. La proprietà del parcheggio è pubblica, se si cambia destinazione che succede? Rimane pubblico tutto quello che il privato ci realizzerebbe (club house con bar e area ristoro, ambulatorio, spogliatoi, locali tecnici, sala multimediale, ludoteca) o la proprietà pubblica si restringerebbe al parcheggio rimanente, 80 posti auto al piano più basso? In questa seconda ipotesi il progetto potrebbe configurarsi come un aumento di volumetria a vantaggio del privato e a danno del pubblico”.