Trecento famiglie seguite dai servizi sociali "Più borse lavoro contro l’emarginazione"

L’assessore Giampieri: le bollette del gas metteranno in difficoltà tante persone. Aumentato il capitolo per i contributi straordinari

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di Angelica Malvatani

Una crisi che morde, che rende la vita difficile a chi già viveva al limite della povertà. Sono 300 le famiglie seguite dai servizi sociali del comune di Fermo perché non riescono a tirare avanti, per le difficoltà serie di sostenere le spese di tutti i giorni, per le bollette, gli affitti, la spesa. A queste si sono aggiunte tutte quelle persone che sono arrivate dall’Ucraina infiammata dalla guerra e che hanno bisogno di tutto.

"A Fermo abbiamo 197 residenti ucraini – spiega l’assessore ai servizi sociali Mirco Giampieri – molti di loro hanno fatto venire le persone care in fuga dalla guerra, sono 800 i rifugiati in tutta la provincia. Aspettano di tornare a casa appena possibile ma intanto hanno bisogno di essere accompagnati nella loro quotidianità". Movimentano circa 10 milioni di euro i servizi sociali, tra risorse proprie e fondi nazionali e europei, per far fronte alle tante richieste intanto è aumentato il contributo destinato a sostenere l’associazione Il Ponte per gestire la mensa e il servizio guardaroba, da 18 mila euro annui se ne destinano 21 mila euro. Assessore Giampieri, si aspetta tempi ancora più difficili? "Speravamo di respirare dopo la pandemia, in quel periodo c’erano molti ristori, adesso non arriva niente dallo Stato e il disagio è già arrivato, con le utenze, e i veri aumenti devono arrivano. Oltre tutto si sono sbloccati gli sfratti. La casa è fondamentale, dietro le famiglie ci sono i minori. In attesa che esca la graduatoria delle case popolari, entro l’anno, aiutiamo sulle caparre per nuovi alloggi, con uno staff di assistenti sociali fantastiche. Da gennaio abbiamo speso 70 mila euro su questo".

Come si arriva a chiedere aiuto, a chi rivolgersi quando si è in difficoltà? "Abbiamo un servizio di front office, poi fa fede il reddito Isee ma oggi i problemi ci sono anche per chi arriva a 12 mila euro di Isee, dunque basta poco. L’allarme c’è per la stagione invernale e per le bollette del gas. In bilancio abbiamo un capitolo per contributi straordinari, abbiamo già fatto una variazione mese di luglio e ci abbiamo messo altri 23 mila euro, a settembre altri 10 mila euro, speriamo di arrivare così a fine anno. Oltre questo diamo un supporto alle parrocchie, per tutte quelle persone che non riescono a rivolgersi ai servizi sociali e si affidano al parroco". Da gennaio a luglio il Comune ha versato 27 mila in aiuti alimentari, con la ricarica della tessera sanitaria che diventa un bancomat per le spese essenziali. Il problema è che da Roma non arrivano segnali di sostegno per le emergenze che arriveranno, come si trovano le risposte alle tante richieste? "Per fortuna abbiamo anche la grande solidarietà di chi può, associazioni, imprenditori, centri sociali, anche il 5 per mille sulla dichiarazione dei redditi. Sono aiuti importanti ma oggi serve qualcosa di più. Noi puntiamo ad esempio ai tirocini sociali, le borse lavoro sono importanti, aiutano a farsi conoscere e ad aprirsi la possibilità di un lavoro duraturo. A livello di ambito sociale ne abbiamo 200. Anche nel caso di chi percepisce il reddito di cittadinanza servirebbe un percorso di inserimento lavorativo che sostenga anche le imprese nel sostenere il corso di nuovi operai, altrimenti siamo sempre dietro alle emergenze e non costruiamo il futuro di nessuno".