Superenalotto a Montappone: i precenti. Tredici milionario e due 5+1

Tre vincite record in provincia prima del superbotto di ieri

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Montappone (Fermo), 23 maggio 2021 - Lunghe pause a mani vuote, ma quando vince, il Fermano lo fa pesantemente. Prima del record di ieri sera a Montappone, la piccola provincia fermana altre volte era stata baciata dalla fortuna, facendo parlare di sé in tutta l’Italia.

Montappone festeggia il SuperEnalotto e la maxi vincita. "Mi ha ringraziato" - Vinti oltre 156 milioni a Montappone con una schedina da 2 euro

La più lontana vincita considerevole è del novembre 1988 al totocalcio. Ricevitoria fortunata quella di Raoul Silenzi, ex massaggiatore della Fermana, ritrovo abituale degli scommettitori in corso Marconi, a Piazzetta. Con una schedina di 4 colonne costata 2.400 lire, stilata a mano e non precompilata, il fortunato centrò un 13 e vinse 4 miliardi e mezzo delle vecchie lire, la somma più grande di sempre piovuta a Fermo con un gioco nazionale. La ricevitoria era gestita da Carla Pierini, nuora di Silenzi, e nei giorni successivi venne invasa dalle televisioni nazionali. Si scatenò una vera e propria caccia al vincitore, si fecero varie ipotesi - la più accreditata quella di un ex dipendente comunale - ma non si seppe mai il nome del vero fortunato.

Un’altra vincita da invidia si registrò nel gennaio del 2000 alla tabaccheria ’B&B’ di Magliano di Tenna, quella volta, come ieri a Montappone, con il Superenalotto. In quel caso venne centrato un 5+1 che fruttò 10 miliardi e 239 milioni di lire. I fortunati vennero individuati con più precisione, furono una cinquantina di operai, pensionati e impiegati della zona - in quel periodo, visto il jackpot elevato si erano scatenati gruppi incalliti di sistemisti in cerca di fortuna - che giocarono un sistema ridotto da 30 numeri, del costo di un milione, spendendo solo 20 mila lire a testa per ognuna delle 50 quote.

Sei giorni prima in provincia di Fermo c’era stato un altro “5+1”, per la precisione a Porto Sant’Elpidio e anche in quel caso ci fu da brindare perché fruttò 9 miliardi e 667 milioni.

ste. ce.