Trovare un lavoro con la Caritas: in 21 per il tirocinio formativo

Rivolto a persone svantaggiate, come donne sole e stranieri, per mettere in campo un percorso consapevole e attivo: lo scorso anno, nonostante le difficoltà per il Covid, raggiunti 64 soggetti

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Educare e accompagnare lungo un percorso occupazionale persone in situazione di vulnerabilità e svantaggio, donne sole e stranieri, favorendo un cammino consapevole e attivo: questo l’obiettivo del ‘Fondo lavoro’, un progetto promosso dalla Caritas diocesana, grazie anche al sostegno dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica. Un’iniziativa, realizzata in collaborazione con la cooperativa Tarassaco, l’Ufficio Pastorale Sociale e del lavoro e l’équipe Policoro che, oltre a sostenere coloro che presentano maggiori difficoltà nell’ingresso o nel rientro nel mercato del lavoro, sperimenta anche percorsi di inclusione per incoraggiare la responsabilizzazione del beneficiario promuovendo lo sviluppo di una rete virtuosa di imprese, enti, associazioni e cooperative per stimolare la responsabilità sociale di coloro che operano sul territorio. "La funzione di questo progetto – spiega in tv Barbara Moschettoni, direttore della Caritas diocesana di Fermo – è principalmente educativa e non assistenziale. Ci rivolgiamo a giovani e adulti che hanno difficoltà economiche e ai quali la Caritas vuole stare vicino, accompagnandoli verso un nuovo capitolo della loro vita attraverso un gesto concreto come l’ottenimento di un lavoro". La persona da aiutare può arrivare su segnalazione della rete degli sportelli Caritas attivi nel territorio, dai Servizi Sociali Territoriali o tramite un’auto-candidatura. La base dell’intero processo è l’interessamento attivo e in prima persona del beneficiario, una condizione essenziale per la buona riuscita dell’inserimento lavorativo. "Il punto di partenza dell’accompagnamento, spiega Stefano Castagna, responsabile progettazione della Caritas diocesana di Fermo, è il colloquio conoscitivo seguito dall’orientamento che può essere costituito da incontri individuali o da orientamento di gruppo. Un sistema sperimentato e in grado di produrre risultati di grande rilievo. Nel corso del 2021, nonostante il permanere delle criticità legate all’emergenza sanitaria, gli operatori dello sportello, nel pieno rispetto della normativa vigente, hanno incontrato 64 persone e molte di queste hanno poi usufruito di un percorso di inserimento sostenuto economicamente dal Fondo tramite due canali: il tirocinio formativo, che ha riguardato nello specifico 21 beneficiari, e la dote lavoro.

Quest’ultima è una possibilità che "stimoliamo e sosteniamo come Fondo, aggiunge Castagna, con l’assunzione diretta in azienda che può essere a tempo determinato, cioè stagionale, o indeterminato". Si possono prevedere anche percorsi di borse lavoro o attività di pubblica utilità per detenuti, ex detenuti o persone sottoposte a procedimenti penali. Una delle storie di successo la racconta Federico, occupato con la cooperativa Tarassaco, che è arrivato nelle Marche dopo sei anni a San Patrignano: "Ho avuto problemi di tossicodipendenza e qui ho tentato di ricominciare. E ci sono riuscito: ormai da cinque anni e mezzo ho un lavoro e così ho ritrovato anche la voglia di vivere e di aiutare le altre persone". La vita di Federico custodisce il senso di pace e serenità che molti sono riusciti a trovare grazie al cammino compiuto con il Fondo: "Immagino il mio futuro tranquillo e libero, con la voglia di fare quello che posso permettermi".

Angelica Malvatani