Truffa dell’olio d’oliva, imprenditore a giudizio

Lo mescolava con quello di semi per poi rivenderlo come extravergine alle attività commerciali: a processo per frode

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Mescolava olio di oliva a quello di semi e poi lo rivendeva come extravergine alle attività commerciali e a ignari acquirenti privati. La cosa non era però sfuggita ai militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Fermo che, insieme a personale dell’ispettorato tutela della qualità e repressione frodi del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, nel corso di un’attività di polizia giudiziaria svolta su delega della Procura della Repubblica, aveva eseguito un decreto di perquisizione personale e locale nei confronti di un imprenditore sangiorgese, titolare di una ditta individuale operante nel settore della frangitura delle olive e del commercio al minuto ed ambulante di olii e prodotti conservati. L’imprenditore, al termine delle indagini, è stato rinviato a giudizio e finirà sotto processo per frode nell’esercizio del commercio Il blitz risale al maggio 2021 quando, in alcuni locali adiacenti la sede dell’azienda, i finanzieri ed i funzionari del ministero avevano constatato che l’imprenditore preparava accuratamente una mistura di olio d’oliva e olio di semi, per poi confezionarla in latte da 5 litri etichettate con il mendace marchio "olio extra-vergine di oliva" e la dicitura "Olio di oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive ed unicamente mediante procedimenti meccanici". Nel corso delle varie perquisizioni le Fiamme Gialle di Fermo e il personale ministeriale avevano rinvenuto e sequestrato circa 1200 litri di olio di diversa tipologia. Il miscelamento e il confezionamento avvenivano con l’ausilio di numerosi dispositivi e utensili, anch’essi sottoposti a sequestro. Il prodotto veniva poi commercializzato fraudolentemente come genuino, in danno di numerose attività commerciali locali e di inconsapevoli acquirenti privati. In particolare, l’imprenditore comprava l’olio di oliva mediamente a 3,90 euro litro e quello di semi a circa 1,22 euro litro, li mescolava e rivendeva la miscela a prezzi che oscillavano tra i 5 e 8 euro al litro. L’operazione, scaturita dal sospetto destato dalle anomale movimentazioni di olio risultanti dalla banca dati del Sistema informativo agricolo nazionale, aveva consentito di reperire anche dettagliata documentazione extra-contabile, utile alla prosecuzione delle indagini, poiché contenente traccia degli esatti quantitativi delle diverse tipologie di olio impiegato per la miscelazione e del rendiconto dei rapporti con i clienti. L’operazione era proseguita successivamente presso le sedi delle ignare attività commerciali che avevano acquistato legittimamente il prodotto, dove era stato sequestrato un ulteriore quantitativo di olio adulterato. Il responsabile era stato denunciato e è indagato per frode nell’esercizio del commercio. Fabio Castori