Fermo, finti funerali della moglie, arrestato truffatore seriale dei parroci

Operazione dei carabinieri: in manette Stefano Giardini, consulente finanziario di 55 anni

Un telefono

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Pedaso, 19 dicembre 2017 - Aveva preso di mira i parroci di diversi paesi delle Marche e li raggirava con un modus operandi ben collaudato, facendo credere di dovere pagare le spese del funerale della moglie morta in un incidente. Per questo motivo i carabinieri hanno arrestato Stefano Giardini, un truffatore seriale di 55 anni, domiciliato a Pedaso. L’operazione è stata messa a segno ieri notte dai militari di Numana a conclusione di una complessa attività info-investigativa. I carabinieri hanno così eseguito un provvedimento di cumulo di pene, emesso nel novembre scorso dalla Procura della Repubblica di Macerata. Giardini - consulente finanziario già noto alle forze dell’ordine residente a Porto Recanati, ma di fatto domiciliato a Pedaso - è stato sorpreso e catturato all’interno di una pizzeria della cittadina rivierasca del Fermano, dove si era recato per la cena. Le successive ed immediate indagini hanno consentito di localizzare il suo domicilio di Pedaso, dove si era clandestinamente rifugiato al fine di sfuggire alla giustizia, dovendo scontare la pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione più 1.000 euro di multa per svariati reati tributari, di truffa ed evasione commessi rispettivamente a Numana, Ancona e Porto Recanati negli anni dal 2008 al 2013. Giardini, noto truffatore seriale di Numana, dove era stato residente e dimorante per alcuni anni, non aveva cambiato le sua abitudini delinquenziali, attuando un particolare “modus operandi” sempre uguale e individuando le sue vittime preferibilmente nei parroci di piccole chiese. Con loro solitamente interloquiva telefonicamente, presentandosi come un vecchio parrocchiano in una situazione disperata di urgente bisogno di denaro per far fronte ad una multa da pagare a seguito di un sinistro stradale nel quale era rimasto coinvolto poco prima. A quel punto, ottenuta la fiducia del malcapitato sacerdote, si faceva accreditare più volte le somme di denaro richieste su carte di credito (solitamente carte Postepay intestate ad ignare persone), asserendo altresì di aver avuto più volte la stessa contravvenzione e che doveva far fronte anche al finto funerale della moglie che nel frattempo era deceduta a seguito del medesimo incidente, arrivando a farsi accreditare somme che sfioravano spesso 5.000 euro a vittima. Dopo arresto, i carabinieri hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione, che ha consentito di rinvenire e sequestrare la somma in contanti di 6.660 euro, nonché 6 carte di credito, a conferma dell’attività illecita ancora in essere. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa circondariale di Marino del Tronto.