Fermo, ubriaco vuole fare sesso ma lei rifiuta e lo accoltella

La 32enne di Porto Sant’Elpidio aveva chiamato i carabinieri. Lui, 30enne di Civitanova, aveva precedenti

Lei aveva chiesto aiuto ai carabinieri

Lei aveva chiesto aiuto ai carabinieri

Porto Sant'Elpidio (Fermo), 6 giugno 2022 - Completamente ubriaco si era recato a casa di una conoscente con l’intenzione di consumare un rapporto sessuale, ma lei, viste le sue intenzioni e tenuto conto delle condizioni in cui si trovava, si era rifiutata di farlo entrare. Ne era scaturito un violento parapiglia in cui la ragazza, per difendersi, aveva impugnato un coltello e aveva colpito ripetutamente il focoso giovane. Protagonisti del fatto di sangue erano stati, un 30enne residente a Civitanova Marche e, una 32enne di Porto Sant’Elpidio di origini moldave. La giovane è comparsa davanti al giudice del tribunale di Fermo, che, concedendole le attenuanti del caso, l’ha condannata a un anno e sei mesi di reclusione per lesioni personali aggravate. Il giovane era già stato condannato in precedenza per violenza privata, minacce e violazione di domicilio.

Erano da poco passate le quattro del mattino quando il 30enne, dopo aver fatto il pieno di alcol e con la mente offuscata, aveva deciso di terminare la sua notte brava in compagnia femminile. Aveva pensato così di andare a trovare una sua conoscente che viveva a Porto Sant’Elpidio. Si era presentato alla sua porta, aveva suonato e aveva chiesto di poter entrare. La 32enne si era accorta subito dello stato di ubriachezza in cui versava il giovane e gli aveva detto di andarsene. A quel punto la reazione del 30enne era stata tutt’altra: indispettito, aveva dato una spallata alla porta e si era introdotto in casa con l’intenzione di consumare un rapporto sessuale con la sua conoscente. Lei aveva cercato di dissuaderlo nuovamente, ma senza alcun esito. Quando si era accorta che le cose si stavano mettendo male, era corsa in cucina, aveva afferrato un coltello e l’aveva puntato contro il focoso 30enne.

Lui aveva cercato di disarmarla, ma lei lo aveva colpito al volto, alla fronte e alla mano, facendolo caracollare a terra in un lago di sangue. Poi aveva chiesto aiuto ai carabinieri. Giunti immediatamente sul posto, i militari dell’Arma si erano trovati di fronte ad una scena raccapricciante e aveva subito chiesto l’intervento dei sanitari del 118 e della Croce Verde di Porto Sant’Elpidio. Il giovane, dopo le prime cure, era stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso di Fermo, dove gli erano state ricucite le ferite riportate. Alla fine le lesioni erano risultate meno gravi del previsto e il 22enne se l’era cavata con una prognosi di dieci giorni.