Un anno con Vittoria Paci "Avviata l’emodinamica C’è ancora tanto da fare"

Il primario è arrivato un anno fa a guidare una cardiologia con tanti problemi, poco personale e un servizio da riorganizzare: "Stiamo scrivendo una nuova storia".

Un anno con Vittoria Paci  "Avviata l’emodinamica  C’è ancora tanto da fare"

Un anno con Vittoria Paci "Avviata l’emodinamica C’è ancora tanto da fare"

È arrivata al Murri di Fermo esattamente un anno fa Maria Vittoria Paci, alla guida di un reparto di cardiologia con tanti problemi, pochissimo personale, un servizio da riorganizzare. In questi mesi la dottoressa Paci ci ha messo il suo sorriso instancabile, un piglio deciso, una voglia forte di cambiamento e una sicura esperienza, oggi cominciano ad arrivare i primi frutti, a partire dall’avvio del percorso di digitalizzazione delle diagnosi alla partenza dell’emodinamica programmata. Nei giorni scorsi si è tenuto proprio un importante convegno, per mettere a fuoco la rete clinica per la presa in carico delle problematiche cardiache in fase acuta. Fermo è al centro di un percorso di cura che vede insieme anche l’azienda territoriale di Ascoli e quella di Macerata: "Si è trattato dell’apice di un lavoro affrontato già da prima che io arrivassi. È del maggio 2022 il protocollo di lavoro condiviso tra dipartimenti di emergenza 118 e cardiologia per permettere l’assistenza nel paziente con infarto miocardico acuto, patologia tempo dipendente per cui non si può perdere nemmeno un minuto. È stata ideata e messa a punto una rete che permette a tutti gli abitanti delle aziende 3,4 e 5 di accedere al servizio di emodinamica in emergenza". La cardiologa parte dal presupposto che spesso i pazienti del fermano si sentono in pericolo perché in ospedale non c’è un presidio di emodinamica continuo: "In realtà non c’è da nessuna parte perché anche a Macerata o ad Ascoli l’emodinamista è a disposizione e ha bisogno di tempo per arrivare in postazione, per ovvi motivi non può essere dedicato a quel servizio h24. Ecco allora che il sistema che si deve mettere a punto per il futuro parte dal paziente, se ha un dolore restrosternale o un malore importante, una sudorazione profusa, un senso di malessere col senso di una cosa grave, deve allertare il 118, per evitare ritardi. Chiamare l’ambulanza significare arrivare alla porta dell’emodinamica come un paziente di San Benedetto. Se non ci si sposta autonomamente, il servizio si fa carico del paziente che viene stabilizzato e arriverà all’emodinamica con il medico già pronto. Questo perché oggi è necessario organizzare il servizio tenendo conto di una mancata programmazione che è molto più ampia e antica, dobbiamo far funzionare al meglio le risorse che abbiamo".

È un percorso che può essere migliorato e deve essere condiviso con la popolazione, si è fatto molto sulla prevenzione cardiovascolare, fatta di stili di vita corretti e di campanelli di allarme da cogliere. Sabato intanto ci sarà l’apertura ufficiale del servizio di emodinamica a Fermo, spiega ancora Maria Vittoria Paci: "A un anno esatto da quando sono arrivata l’emodinamica è iniziata, come attività, i 23 di pazienti che devono fare la coronografia la fanno entro 24 h dall’evento, abbiamo una seduta al momento, poi ne saranno due. L’emodinamista di riferimento è molto esperto, già attivo ad Ancona per oltre 20 anni, oggi all’Inrca, il personale è formato, si tratta di un servizio per pazienti ricoverati differibili che non devono essere spostati. Intanto si comincia a creare cultura anche qui da noi". L’altro aspetto su cui ha tenuto molto è stato il percorso di digitalizzazione delle cartelle cliniche: "E’ in divenire e non è terminato, le cose da informatizzare sono tante, supporto enorme dall’amministrazione, hanno tutti colto questa mia esigenza Ho fatto una piccola parte di tanto lavoro che c’è ancora da fare. Il cambiamento porta anche sconforto e preoccupazione, stiamo lavorando sulla costruzione della squadra. Abbiamo tante manifestazioni di affetto dai pazienti e questo è già molto importante, il resto verrà piano piano i medici sono sempre gli stessi, ne ho sette, ci vuole il sacrificio di tutti, posso contare sulla dedizione enorme della nuova coordinatrice infermieristica Genny Ciccalè che ha fatto un lavoro straordinario, insieme a tutti gli altri, per questa storia nuova che stiamo scrivendo".

Angelica Malvatani