Un flash mob per alzarsi in piedi e dire basta Panchine e scarpette rosse in ricordo delle vittime

Il 25 novembre è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite ed è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa data è stata scelta nel 1981 in memoria delle sorelle Mirabal, attiviste politiche dominicane massacrate per ordine del dittatore Trujillo. Furono stuprate, torturate sino alla morte e vennero buttate in un dirupo fingendo un incidente stradale. Questa data ha ispirato i ‘16 giorni di attivismo contro la violenza di genere’ e la Giornata mondiale dei diritti umani. Anche noi ragazzi della ‘Vecchiotti’ di Servigliano abbiamo partecipato alla giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Abbiamo incontrato Alessandra Cognini della Commissione pari opportunità e Francesca Brugnoloni del ‘Centro antiviolenza percorsi donna’: hanno elencato i vari tipi di violenza esistenti e ci hanno illustrato alcuni modi per poter aiutare le donne in difficoltà. Riflettendo su quanto detto, ognuno di noi ha scritto una parola significativa su un fazzoletto rosso. La mattinata si è conclusa al ‘Giardino della Rimembranza’ dove è stata inaugurata un’installazione: una bellissima panchina e una scarpetta rossa, simbolo del posto occupato da una donna che non c’è più, portata via dalla violenza. A fianco della panchina è stata scoperta una targa con scritto: ‘E ‘l modo ancor m’offende’, dal canto V dell’Inferno, di Francesca da Polenta, vittima della violenza del marito Gianciotto Malatesta che la uccise senza pietà. Infine, abbiamo organizzato un flash mob: ci siamo messi tutti in piedi dietro alla panchina con i volti coperti dal fazzoletto rosso, poi abbiamo scoperto i visi tutti insieme: il nostro messaggio è quello di non far finta di niente se vediamo una donna in difficoltà, umiliata, maltrattata. Eliminare la violenza sulle donne è compito di tutti.

Classe III E