
A San Biagio l’impianto grazie al quale i rifiuti diventeranno energia e concime per un circuito veramente virtuoso. Tutto ruota intorno alla gestione dell’umido.
Un percorso di un anno e mezzo, per un impianto di grande valore anche ambientale. È una firma che vale 30 milioni quelli messa ieri per la consegna dei lavori che porteranno alla realizzazione di un nuovo impianto per la biodigestione, grazie al quale i rifiuti diventeranno energia e concime, per un circuito veramente virtuoso. Dunque apre ufficialmente il cantere in località San Biagio, l’Asite ha sempre creduto in questo progetto, in tanti ci hanno lavorato e per anni, come hanno sottolineato il sindaco Paolo Calcinaro con l’assessore all’ambiente Alessandro Ciarrocchi: "L’Asite si è fatta trovare pronta con la progettazione, in attesa che uscisserse possibilità di finanziamento. ci lavoriamo fin dal primo mandato e l’occasione è arrivata con il bando Pnrr che coinvolgeva il centro Italia. Ben 550 le domande arrivate, Fermo ha conquistato l’ultimo posto utile per il finanziamento, il 13esimo: "E’ l’appalto unico più grande per il comune di Fermo, un lavoro complesso e complicato che affidiamo ad una ditta esperta, leader nel settore, in arrivo dalla Puglia". Il sindaco parla dunque di oltre trenta milioni quasi tutti coperti da fondi europei per realizzare il biodigestore che trasformerà i nostri rifiuti organici in biometano per la comunità: "E sostituirà del tutto il vecchio impianto di compostaggio dell’umido migliorando ogni aspetto. Grazie ad Alberto Paradisi e al team di Asite, ad Alessandro Paccapelo e all’ufficio tecnico. Ad Alessandro Ciarrocchi per il suo tifo. Oggi è un record per Fermo ma ora il viaggio ad un anno e mezzo di lavori intensi".
Il presidente dell’Asite, Alberto Paradisi, spiega che tutto ruota intorno alla gestione del rifiuto umido: "Il rifiuto umido, dopo essere stato trattato per separare metalli e sabbia, finirà nella prima area del nuovo impianto e poi entra nella produzione del biometano all’interno dei silos. Saranno tre milioni di metri cubi l’anno di biometano, ricavati da 35 mila tonnellate di rifiuti organici. In contemporanea saranno depurati 28 mila metri cubi di acqua l’anno che saranno riusati. Una parte solida, 12 mila tonnellate di ammendante, sarà utilizzata in agricoltura, dunque l’intero rifiuto sarà gestito in maniera circolare". Il compost che sarà realizzato con il nuovo impianto sarà di altissima qualità, si vedrà se sarà occasione di guadagno nella vendita di un prodotto che oggi è regalato agli agricoltori.
I tempi sono stretti, il Pnrr impone 458 giorni di lavori, 25 dei 36 milioni sono di finanziamento, il resto è un mutuo flessibile da parte dell’Asite. Sarà l’unico biodigestore del territorio dunque sarà occasione per mettersi al servizio di tutti, un modello innovativo che da qui in poi farà scuola.
Angelica Malvatani