"Un’equipe itinerante per gestire emodinamica"

Paci, primario di Cardiologia, ha chiesto all’Area Vasta 4 macchinari per migliorare il reparto. Grinta: abbiamo con noi una professionista stimata

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di Angelica Malvatani

È una donna concreta Maria Vittoria Paci, nuova direttrice dell’unità operativa complessa di cardiologia del Murri, sarà in reparto dal 16 maggio ma sta già lavorando da settimane per organizzare percorsi e possibilità. Ieri la presentazione ufficiale, con il direttore dell’Area vasta 4, Roberto Grinta, che spiega: "Abbiamo con noi una grande professionista, stimata anche in ambiente universitario, che è anche una grande donna. E io sono convinto che nei processi di cambiamento le donne siano veramente strategiche. La dottoressa Paci si è dimostrata un po’ ‘spendacciona’ – , sorride Grinta – ha già fatto la lista della spesa per macchinari e sistemi operativi per cui ci siamo già mossi". Di scelta dettata dal cuore parla la cardiologa che ribadisce: "Qui sono nata e qui volevo concludere la mia esperienza professionale. La cardiologia a Fermo ha attraversato tempo difficili, ha retto grazie all’abnegazione dei medici, oggi dobbiamo lavorare per ricostruire su basi solide e diventare attrattivi per altri medici".

Al centro di tutto per Paci ci sono i pazienti e la loro presa in carico: "Intanto dobbiamo riorganizzare l’attività di base, poi valorizzeremo l’elettrostimolazione che è un’attività in ripresa qui a Fermo. E ancora, dobbiamo riportare entusiasmo tra il personale e soprattutto informatizzare tutta la cartella elettronica, per risparmiare tempo e condividere le informazioni con la medicina territoriale e coi medici di medicina generale. È il primo acquisto che ho chiesto, quello per il programma informatico, insieme con nuovi ecografi e letti ciclo ergometro per seguire le stenosi coronariche significative".

Sul fronte personale, c’è ottimismo, un giovane medico arriva dal Lancisi insieme alla dottoressa Paci, presto ci sarà un concorso per altre figure mediche. Intanto stanno per partire i lavori per riorganizzare la terapia intensiva coronarica e la nuova primaria sarà in prima linea anche per la riorganizzazione degli spazi. E poi c’è la ben nota sfida di emodinamica: "Su questo voglio essere chiara, non servono i campanilismi, il servizio di emodinamica è legato ai numeri e alle competenze, alla manualità degli operatori e alla capacità di intervento. Per questo lo scenario plausibile è quello di una equipe itinerante che copra il servizio nei territori, con la giusta appropriatezza. Serve un progetto condiviso per dare il meglio a tutti, nel minor tempo possibile". In quest’ottica andava anche la firma del percorso terapeutico assistenziale per l’infarto del miocardio, siglata ieri proprio a Fermo tra gli operatori dell’emergenza e della cardiologia dell’area vasta di Fermo, di Ascoli e di Macerata: "E’ una rete essenziale – sottolinea Grinta – ed è molto significativo che si firmi proprio qui a Fermo".