FABIO CASTORI
Cronaca

Usura ed estorsione ai danni di un ristoratore, debiti per 80mila euro

Nei guai sono finiti due campani e un piemontese residenti a Porto Sant'Elpidio, tra cui il manager del locale. Al prestito erano stati applicati interessi del 100% e quando l'imprenditore non pagava scattavano le minacce di morte

I carabinieri di Fermo in azione

I carabinieri, dopo la denuncia del ristoratore, hanno scoperto che dietro alla macchinazione c’erano tre persone, tra cui anche il manager del suo locale

Porto Sant'Elpidio (Fermo), 22 agosto 2024 - Prima gli ha sottratto diversi incassi facendogli credere che servissero per pagare i fornitori poi, una volta in difficoltà per la mancanza di denaro liquido, lo ha messo in contatto con i suoi complici usurai facendolo indebitare per 80.000 euro. Quando ha avuto difficoltà a pagare, i componenti della banda sono entrati quindi inazione con le maniere forti, minacciandolo più volte di morte. Alla fine la vittima, un ristoratore di Porto Sant’Elidio, esasperata, ha trovato il coraggio di denunciare il tutto ai carabinieri che si sono subito attivati per dare una pronta risposta all’imprenditore.

Così i militari dell’Arma di Porto Sant’Elpidio, all'esito di un’intensiva attività investigativa avviata a seguito della querela formalizzata dal ristoratore hanno scoperto che dietro alla macchinazione c’erano tre persone, tra cui anche il manager del suo locale.

I carabinieri, una volta smascherati, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Fermo tre cittadini italiani: un 53enne e un 59enne di origini campane e un 59enne piemontese, tutti residenti a Porto Sant’Elpidio, ritenuti responsabili in concorso tra loro dei reati di usura, estorsione e appropriazione indebita.

Uno dei tre autori del reato, l’uomo di origini piemontesi, che, come detto, ricopriva il ruolo di direttore dell’attività di ristorazione della vittima, dopo aver furtivamente sottratto parte degli incassi e indotto la vittima a credere di essere insolvente nei confronti dei fornitori, lo ha messo in contatto con gli altri componenti del sodalizio criminale, disposti a fargli credito con tassi d’interesse poi risultati usurai. La vittima a fronte di un prestito elargito in più trance di 40.000 euro avrebbe dovuto restituire la somma di 80.000, praticamente il doppio del dovuto, e il tutto nell’arco temporale di un anno.

Ad un certo punto però, il ristoratore, vista la continua assenza degli incassi, che venivano sottratti dal manager del suo locale, si è trovato ulteriormente in difficoltà, quindi impossibilitato a restituire quelle somme a tassi astronomici. Ecco allora che è stato più volte avvicinato e minacciato di morte dai componenti campani della banda. Terrorizzato per le eventuali conseguenze, ha trovato il coraggio di denunciare i suoi aguzzini ai carabinieri. I vertici del Comando provinciale dell’Arma di Fermo fanno sapere che continueranno a vigilare attentamente sul territorio e ad adottare tutte le misure necessarie per garantire la tranquillità dei cittadini e preservare la sicurezza e l'ordine pubblico.