Utenze, la variazione di bilancio ora potrebbe non bastare

Potrebbe non bastare la variazione di bilancio per far fronte ai 610mila euro in più rispetto al consolidato, di utenze elettriche che il Comune sarà chiamato a pagare, colpito anch’esso dal caro energia, e anche se, di recente, sono stati rivisti e stipulati nuovi i contratti con alcuni gestori per cogliere condizioni più vantaggiose per l’ente, il problema dei costi della luce resta uno dei più cogenti anche nella città costiera. Va nella direzione di affrontare questa tematica e ragionare su alcune opzioni possibili la mozione presentata dal capogruppo di FdI, Giorgio Marcotulli che, considerato che in città soffia già aria di campagna elettorale per le amministrative di primavera, ricorda che "nel programma elettorale del 2018 (dove era candidato sindaco, ndr) avevo proposto l’installazione di pannelli solari sul cimitero per far fronte al consumo elettrico di quella struttura". Guardando l’oggi, sono diverse le opzioni contenute nella mozione, partendo dalla considerazione che "la variazione di bilancio fatta per allineare la previsione di spesa con un aumento di circa 600mila euro, potrebbe risulta insufficiente". Può essere una strategia possibile, secondo Marcotulli, "calmierare la spesa pubblica per sostenere sia l’aumento dei costi per la parte energetica e per poter affrontare l’eventuale spesa di una emergenza sociale energetica riferita a famiglia che si trovano in difficoltà e che non riescono a mantenere il servizio. Un problema che oggi il Comune si trova ad affrontare per un numero di nuclei familiari che potrebbe facilmente aumentare".

Provvedimenti per ridurre il consumo dell’energia elettrica negli edifici pubblici al momento non sembra siano stati adottati, "eccezion fatta per una circolare interna in cui si chiede ai dipendenti di limitare al massimo il consumo. Per questo, andrebbe fatta una ricognizione di tutti gli edifici pubblici per capire come si possono ottimizzare gli impianti". Dopodiché, Marcotulli propone di sviluppare progetti di autoproduzione energetica per gli edifici individuati come più energivori, sviluppando iniziative per promuovere e realizzare le comunità energetiche, "anche con la possibilità della partecipazione pubblica. Non dico che bisognerebbe raggiungere l’autosufficienza energetica, perché sarebbe un investimento sproporzionato – conclude Marcotulli - ma si potessero fare valutazioni e si potrebbe pensare a una programmazione nel medio lungo periodo. Ma, a monte, ci deve essere uno studio di esperti qualificati che focalizzino le strategie migliori da seguire".

Marisa Colibazzi