Vecchi: caro bollette, tanti hotel chiuderanno da novembre

Il presidente degli albergatori parla a nome della categoria: situazione insostenibile

"Tanti di noi valuteranno se tenere aperta o meno la struttura da novembre in poi". È il preoccupato grido di allarme per il caro bollette di luce e gas che a nome della categoria lancia il presidente dell’associazione albergatori Ataf, Gianluca Vecchi.

Tutti, famiglie, imprese attività commerciali sono in grande affanno per fare fronte all’enorme incremento del costo dell’energia.

Gli albergatori lo sono forse un po’ di più rispetto a gli altri: "Per noi – spiega Vecchi – è un problema questo delle bollette. Non si riesce più a sostenerle perché non siamo più in grado di scaricare i relativi maggiori costi sull’utente finale. Per noi è complicatissimo".

Da qui l’ipotesi estrema di molti operatori del settore di valutare se decidere o meno la chiusura dell’attività da novembre in poi. Secondo Vecchi, stando così le cose lo Stato deve assolutamente intervenire bloccando subito il prezzo dell’energia e non dando crediti di imposta.

"Perché – afferma il presidente degli albergatori – tutti questi crediti di imposta che ci vengono dati a chi li diamo se non lavoriamo?

Perché il credito di imposta lo recuperi se lavori e crei fatturato, ma se abbiamo la percentuale media di utilizzo del 25% annua, con chi li scarichiamo questi crediti?".

Quindi dopo aver posto tali retorici punti di domanda, Vecchi conclude affermando che: "Lo stato dovrebbe farceli scaricare immediatamente questi crediti, renderli liquidi e non darci crediti e noi ci troviamo sempre a dover pagare.

Perché questo vuol dire azzerare la liquidità dell’azienda per poi farci chiudere".