Verde Mare, sanatoria e modifica della legge

Petrini sollecita il Parlamento. I clienti con Chiesa

L’intervento dell’on. Paolo Petrini (foto Zeppilli)

L’intervento dell’on. Paolo Petrini (foto Zeppilli)

Fermo, 16 ottobre 2016 - La vicenda giudiziaria che coinvolge il camping Verde Mare è stata al centro della conferenza che si è tenuta ieri mattina all’Hotel Royal alla presenza dei rappresentanti di categoria, di figure istituzionali, regionali e comunali, e anche dei clienti storici della struttura. Il sequestro per lottizzazione abusiva del centro vacanze di Marina Palmense rischia di creare un effetto domino tanto temuto dagli operatori locali e non solo.

Dopo una breve ricostruzione video del caso giudiziario, il primo a prendere la parola è stato l’onorevole Paolo Petrini che ha colto l’occasione per sottolineare la gravità della vicenda che interessa tutte le strutture ricettive italiane. «La categoria si trova sopra la testa una spada di Damocle che potrebbe compromettere la normale attività, per questo il Parlamento se ne deve interessare a livello nazionale, creando una sanatoria per il caso specifico e modificando la legge. Dobbiamo risolvere questa impellente vertenza prima dell’arrivo della prossima estate. Bisogna agire nel più breve tempo possibile, la prima opportunità l’avremo con la legge di bilancio che ha al suo interno una parte ordinamentale utile a rivedere le norme». E’ stata poi la volta di Amedeo Tarsi, presidente regionale Faita, che ha snocciolato i tecnicismi delle leggi in materia di turismo per le strutture ricettive all’aria aperta che, a suo dire, non lasciano adito ad interpretazioni e ‘scagionano’ Felice Chiesa.

Una vicenda poco chiara cui ha cercato di mettere ordine il diretto interessato. Chiesa ha esposto la sua posizione ed il suo punto di vista sul procedimento giudiziario: «Io ho la coscienza pulita, credo in Dio e nella giustizia perciò voglio essere processato ed interrogato con la speranza che questo processo non si svolga troppo tardi per me e per il Verde Mare. Sono preoccupato per i miei dipendenti e per i miei clienti. Mi hanno fatto sentire un fabbricante di abusi, quando invece ho sempre fatto le cose seguendo rigorosamente le leggi». La commozione ha preso il sopravvento quando, in conclusione, Chiesa ha rivolto un pensiero alla sua famiglia: «Non mi resta che aspettare sapendo che la verità prima o poi verrà a galla. Ai miei nipoti dico che in futuro potranno andare fieri del loro nonno».

I questa battaglia il camping Verde Mare non è solo. Ha al suo fianco politici, i titolari di altre strutture e i clienti che ieri si sono stretti attorno a Chiesa con l’intento di sostenerlo fino all’ultimo.