Viaggio attraverso la città alla scoperta dei presepi

Esposte decine di opere dalle Piccole Cisterne alla chiesa di San Domenico dai Frati Cappuccini all’Artigianelli. Amatori e maestri giunti da tutta Italia

Migration

Un percorso carico di magia e di suggestione, alla scoperta del senso vero del Natale. Fermo è a tutti gli effetti città del presepe, l’8 dicembre comincia un viaggio che tocca vari punti della città, per trasmettere tutto l’amore che ci vuole, nell’attesa del 25 dicembre. Le assessore Micol Lanzidei, cultura, e Annalisa Cerretani, turismo, hanno illustrato il filo conduttore di un rinnovato interesse per il presepe e la Natività che tutto lega, per le feste natalizie. A Fermo si sono ritrovati, grazie alla Pro Loco, amatori e esperti di arte presepiale, arrivati anche dall’Emilia Romagna e dalla Toscana, per prendere parte alla mostra tradizione che si terrà, come da tradizione, alle Piccole cisterne, grazie all’allestimento degli Amici del presepe. "E’ davvero con emozione che diamo il via a questo viaggio che coinvolge tante associazioni e tante realtà del territorio, per costruire il significato vero del Natale e portare il nome di Fermo ben oltre i confini regionali". Alle Piccole cisterne dunque si possono ammirare circa 50 presepi, di arte varia, dall’uncinetto all’alabastro, fino alla tradizione più classica e alle ricostruzioni più naturali, passando per i lavori proposti dai piccoli della scuola dell’infanzia Sapienza che hanno usato noci, foglie e nocciole. Ogni opera ha la sua storia, ci sono spazi dedicati ai presepi nel mondo, luci e suoni, gli angeli e i pastori, davvero ci si immerge in una preghiera silenziosa e incantata che si spera porti felicità a tutti. Da qui ci si sposta nell’oratorio della Chiesa di San Domenico, per un secondo abbraccio di emozioni e di preghiera. Proprio di fronte alla chiesa c’è il laboratorio dell’associazione Per le idee, Silvia Cicconi spiega che oggi e poi l’8 dicembre si potrà qui seguire un laboratorio per realizzare il proprio presepe, con materiali di riciclo, imparando a usare la manualità e condividendo ogni passaggio tra genitori e figli, così come richiede la tradizione delle feste natalizie. Un altro passaggio fondamentale è all’Opera don Ricci, con l’istituto di formazione professionale Artigianelli che ormai qualche anno fa ha restaurato lo storico presepe, sistemando anche le parti meccaniche e idrauliche ed è pronto a riaprire alla città, proprio accanto alla chiesa del Carmine.

Pronti anche i Frati Cappuccini che pure sistemano ogni anno il loro presepe tradizione, in una cappella laterale del convento, per celebrare insieme anche lo spirito semplice e poetico voluto da San Francesco a Greccio, esattamente 800 anni fa. Taglio del nastro per tutto l’8 dicembre, il giorno della grande fiera di Natale, quando si alza il sipario su tutto il Natale delle meraviglie, aspettando l’ultimo presepe, quello vivente, che sarà allestito alle Cisterne romane, con la Cavalcata dell’Assunta, per l’Epifania.

Angelica Malvatani