Fermo, vigili del fuoco privati della mensa. Soltanto catering o buoni pasto

La Fns Cisl: per noi l’alimentazione non può essere a orario fisso

I vigili del fuoco (foto Zeppilli)

I vigili del fuoco (foto Zeppilli)

Fermo, 30 dicembre 2017 - «Perdita del lavoro per il personale della mensa e rischio di intaccare la funzionalità del servizio di sicurezza a cui il corpo dei vigili del fuoco è preposto». Con queste parole la Fns Cisl vigili del fuoco di Ascoli Piceno e Fermo contesta la decisione del Dipartimento ministeriale dei vigili del fuoco e Difesa civile di chiudere le cucine nelle caserme dei distaccamenti e passare alla somministrazione di pasti tramite catering o assegnazione di buoni.

La nuova organizzazione del servizio è prevista a partire dal 1° gennaio e si applica a tutti i distaccamenti dove si preparano meno di 15 pasti giornalieri (ripetuti sia a pranzo che a cena). Tra questi, anche il distaccamento di Fermo. «Il vigile del fuoco è un lavoratore atipico – spiega il rappresentante sindacale Fns Cisl Vvf Ascoli Fermo, Lorenzo Carassai – che deve ingerire calorie in determinati periodi della giornata. E’ inevitabile per noi contestare la nuova somministrazione dei pasti preconfezionati che non può garantire un idoneo ed equilibrato apporto calorico necessario nell’arco della giornata in tempistiche variabili, a garanzia della corretta mansione svolta dal personale dei vigili del fuoco, spesso messo a dura prova».

Un cambiamento radicale che rischia di compromettere il servizio di sicurezza da sempre garantito dai vigili del fuoco. «Avere la mensa interna – prosegue Carassai – è stato molto importante, grazie al rapporto di collaborazione con le dipendenti in cucina che non hanno mai risparmiato un piatto caldo al personale quando è stato costretto a pranzare o cenare fuori dagli orari mensa. Per fare un esempio – spiega Carassai – una squadra che esce in servizio alle 11.30 non può certo pranzare alle 12. Fino ad ora la cucina poteva permettere un pasto al rientro in caserma dei vigili del fuoco. Con la nuova somministrazione di cibi preconfezionati, come si alimenta correttamente un vigile del fuoco che, in servizio, non può certo organizzare il suo orario pasti?».

Una gestione alimentare inadeguata, quindi, che allo stesso tempo potrebbe creare disparità tra colleghi. «Secondo questa logica – conferma Carassai – un vigile del fuoco in servizio in una caserma grande ha diritto ai pasti interni, mentre uno che lavora in un piccolo distaccamento deve avere pasti preconfezionati. Questa logica non ci appartiene. I vigili del fuoco sono tutti uguali e sono tutti vocati a garantire la sicurezza al prossimo».