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Villa Maroni, i residenti preoccupati: "Non diventi la Fim della Corva"

L’associazione Quartiere Corva prende atto della intenzione dell’amministrazione di pensare per Villa Maroni un futuro diverso dalla demolizione, ma...

L’associazione Quartiere Corva prende atto della intenzione dell’amministrazione di pensare per Villa Maroni un futuro diverso dalla demolizione, ma lo fa con tutte le perplessità e le preoccupazioni del caso. "Scopriamo, nostro malgrado, che il futuro del vecchio stabile di Villa Maroni è cambiato drasticamente. Negli ultimi 18 mesi a più riprese, con incontri personali e a mezzo stampa, abbiamo appreso di una linea che portava all’abbattimento e l’abbiamo supportata e condivisa. Nell’ultimo colloquio con l’amministrazione ci era stato garantito, senza alcun dubbio, che si sarebbe andati avanti con ogni grado di giudizio, per rimuovere il vincolo della Sovrintendenza". Ma ora il quadro "è mutato drasticamente: il vincolo viene accolto e si parla di messa in sicurezza e riqualificazione dell’immobile. Ci troviamo, come sempre, a prendere atto di questo e poterci solo mettere a disposizione del quartiere e delle amministrazioni che, negli anni, hanno sempre parlato di cosa fare di Villa Maroni, per poi fare praticamente nulla".

Quindi, arriva l’amara constatazione e anche il timore: "Quello di cui siamo certi, conoscendo la storia del nostro Comune, è che ci troviamo davanti al rischio concreto, netto e quasi assicurato, di scoprire in Villa Maroni la Fim del quartiere Corva. Uno scenario che ci preoccupa". Allargando lo sguardo, l’associazione vede un quartiere ‘dimenticato’. C’è Villa Maroni e c’è l’ex scuola primaria Collodi, dismessa da 12 mesi: due edifici chiusi, inutilizzabili che potrebbero divenire dei ‘cancri’ nel cuore del quartiere. Il cantiere per la nuova scuola, ad oggi, è fermo a una recinzione senza che siano mai iniziati i lavori. I servizi sono all’osso e non c’è una visione culturale e turistica".

E’ un’associazione che parla "senza alcuna rabbia o voglia di rivalsa, ma crediamo sia giusto che bisogna essere franchi e onesti. Se la nostra attività e dei residenti si fermasse, non creando più eventi che sostituiscono un calendario che potrebbe e forse dovrebbe essere amministrativo e comunale, il nostro sarebbe un quartiere fantasma. Chiediamo di renderci tutti conto della reale situazione e se noi continuiamo a fare il nostro, mettendoci faccia, cuore e impegno qualcun altro inizi a metterci il proprio affinché la Corva resti la realtà che sempre è stata".

m.c.