Un calice, quattordici ettari di vigne, una giovane chef e Andrea Bacci, filosofo, medico e scrittore vissuto tra il 1500 e il 1600. Ad unirli ci ha pensato un’insolita edizione di ’Enosophia’ che per due giorni (16 e 17 luglio) ha trasformato Sant’Elpidio a Mare nella capitale del vino. Il modello è quello rodato di Tipictà che il direttore Angelo Serri e Alberto Monachesi portano da decenni in giro per l’Italia e il mondo. "Proprio Enosophia è il primo evento del Grand Tour 2022 di Tipicità per aderire alla sfida al cambiamento climatico", spiegano. Il vernissage parte dalla tenuta Santa Liberata. Con la vigna alle spalle Giorgio Savini e sua nipote Martina raccontano un’avventura iniziata nel 1934, ma nella mani dalla famiglia Savini solo dagli anni Settanta. Un’impresa all’avanguardia anche e soprattutto nel sistema di irrigazione dei terreni che si estendono su 70 ettari divisi tra Fermo, Ascoli e Sant’Elpidio a Mare appunto. Il vigneto di uva di Montepulciano è curato con amore e professionalità ormai da svariate generazioni. Sorride il sindaco Alessio Pignotti, ad una delle sue prime uscite ufficiali. "Il primo bicchiere è per la sete, il secondo per la gioia, il terzo per il piacere e il quarto per la follia", dice aprendo la seconda parte della serata nel ristorante ’La locanda dei matteri’ della giovane chef Barbara Settembri. A lei il compito di accompagnare i presenti in un viaggio tra vini e sapori della sua cucina. Un viaggio che parte con ’l’insalatina di coniglio con sfere ancestrali’ e si chiude con un dolce che richiama l’infanzia della chef ’lingotto d’olio e tartufo’. Una serata di scambio e di confronto che serve anche a gettare le basi per progetti futuri. Ma non solo. "Quest’anno ci siamo spostati a Civitanova Marche – spiega Marino Calvigioni di ’Artevinando’ –, ma confesso che ci piacerebbe ritrovare uno spazio adatto a Sant’Elpidio a Mare e tornare qui".
Emanuela Astolfi