Fermo, violentata al banchetto. Indagati 2 camerieri

Avrebbero costretto la professionista a salire in auto dopo il matrimonio

Violenza

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Fermo, 6 luglio 2018 - Sono stati identificati e sono ora formalmente indagati i due giovani che avrebbero stuprato una stimata professionista 30enne di Porto San Giorgio dopo una festa di matrimonio celebrata in un ristorante di Altidona. Si tratta di due camerieri: un 30enne di origini albanesi residente a Pedaso e un suo coetaneo del posto.

La Procura della Repubblica di Fermo ha aperto un fascicolo a loro carico per violenza sessuale di gruppo. Un’imputazione pesante che potrebbe aggravarsi ulteriormente dopo i risultati degli esami tossicologici sul sangue della vittima disposti dagli inquirenti. Il sospetto, infatti, è che la giovane possa essere stata drogata, probabilmente con la ketamina, il cosiddetto stupefacente dello stupro. Si tratta di un anestetico sintetico dissociativo impiegato sia negli animali che negli esseri umani ma che, a determinate dosi, può indurre allucinazioni e perdita totale del controllo, fino a creare vuoti di memoria. La 30enne, infatti, ricorda solo a tratti quanto accaduto, poi il buio totale. Ricorda però benissimo i volti dei suoi presunti aguzzini, riconosciuti dalle foto mostratele dagli investigatori e avute grazie alla direzione del ristorante, che ha collaborato alle indagini fornendo la lista di tutto il personale.

Secondo quanto raccontato alla polizia, che indaga sulla drammatica vicenda, i fatti si sarebbero consumati il 24 giugno. I due camerieri, durante il banchetto, avrebbero più volte riempito di vino il suo bicchiere e la vittima, coinvolta dal clima festoso avrebbe bevuto più di quanto era abituata a fare. Al termine, avendo i suoi accompagnatori già lasciato la festa, la giovane ha accettato di salire in auto con i due camerieri conosciuti, a quanto pare, solo quel giorno. Dopo averla condotta in un luogo appartato, entrambi l’avrebbero costretta con la forza a sottostare a rapporti sessuali ripetuti e poi l’avrebbero abbandonata seminuda a Pedaso. La giovane, una volta ripresasi, ha telefonato ad un amica per chiedere aiuto e per farsi accompagnare al pronto soccorso di San Benedetto del Tronto. Qui i medici le hanno riscontrato escoriazioni, lividi e tutti i segni tipici della violenza sessuale.

I medici hanno subito allertato gli uomini del Commissariato, che hanno verbalizzato il racconto della vittima. Dopodiché sono partite le indagini durante le quali sono stati ascoltati molti degli invitati alla festa di matrimonio e i due indagati. La 30enne, una professionista molto conosciuta e stimata, a seguito delle conseguenze fisiche e psicologiche riportate è tornata al lavoro soltanto tre giorni fa, dopo una settimana di convalescenza.