Visite mediche Fermo, in 115 non si presentano

La Regione snocciala i dati dell’Area Vasta 4. Calano gli esami a pagamento

Una visita medica

Una visita medica

Fermo, 9 ottobre 2019 - Un nuovo patto di responsabilità tra i marchigiani e la sanità, un impegno reciproco per una grande sfida: abbattere le liste d’attesa. Ci ha messo mano da pochi mesi la Regione, il presidente Luca Ceriscioli che della sanità ha anche la delega spiega come l’azzeramento delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie era davvero la sfida delle sfide, anche per cambiare la percezione che i cittadini hanno di un servizio sanitario tra i migliori d’Italia.

«Intanto abbiamo cominciato nel 2015 a mettere in campo una serie di azioni organizzative che rendessero omogeneo su tutto il territorio il percorso delle prenotazioni – spiega –, strutturando le agende per accessi e per priorità. E ancora, oggi le stesse prescrizioni si chiamano ovunque nella stessa maniera e c’è una presa in carico complessiva dei pazienti cronici. Fondamentale anche il sistema di comunicazione tra la sanità e le persone ma anche il monitoraggio che riusciamo a fare su tutti i settori e in tempo reale, per capire le reali necessità dei marchigiani».  Tutte azioni che oggi danno i primi positivi risultati, nei mesi di luglio e agosto a livello regionale sono state soddisfatte il 98 per cento di media delle prestazioni brevi e il 99 di quelle differibili, rispetto al 2018 le prestazioni sono aumentate di 10mila unità, passando da 68.585 a 78.072.

Sono aumentate le possibilità che vengono offerte ai pazienti per l’erogazione della prestazione, anche in strutture private convenzionate, mentre è sceso del 10 per cento il ricorso alle visite e agli esami effettuati in regime di libera professione all’interno dell’ospedale, dunque a pagamento. In caso di mancata possibilità di effettuare l’esame, nella propria area vasta o in quelle immediatamente confinanti, il servizio sanitario si occupa di richiamare il paziente e di offrire la prestazione appena possibile: «L’obiettivo entro il prossimo anno è di far sì che tutte le prestazioni vengano erogate nell’area vasta di appartenenza – assicura Ceriscioli – questo sistema ci consente un monitoraggio in tempo reale di quello avviene per ogni prenotazione e per singola prestazione e singola area vasta, per sapere quello che ci serve e dove ci serve». 

La responsabilità dei marchigiani sta nel coprire effettivamente l’esame prenotato: «Dal 30 agosto al 14 settembre nelle Marche, 580 persone non si sono presentate alla visita, 156 avevano confermato l’appuntamento alla recall, nell’Area Vasta 4 sono state 115 persone, 51 avevano confermato. Sarebbe bastato avvisare. Una lettera chiederà giustificazione sul perché non ci si è presentati, è un lavoro di responsabilizzazione del cittadino, perché altrimenti dovrà pagare comunque la prestazione ricevuta, visto che ha tenuto fermo un posto che poteva andar bene per altri». Il direttore generale dell’Asur, Alessandro Marini, aggiunge: «Quando la sanità marchigiana ha una sfida la persegue e la raggiunge. Noi prima di questo obiettivo eravamo già in linea con i monitoraggi e parametri stabiliti dal Ministero sulle liste di attesa ma molte delle questioni non erano allineate rispetto alle potenzialità e alle richieste dei cittadini».