ADOLFO LEONI
Cronaca

Vivianne Bou Kheir i colori dell’artista venuta dal Libano

Adolfo Leoni Capelli d’argento, una cascata di riccioli, un sorriso accogliente, il grembiule bianco come armatura, le mani con residui ancora...

Adolfo Leoni

Capelli d’argento, una cascata di riccioli, un sorriso accogliente, il grembiule bianco come armatura, le mani con residui ancora di ceramica. È Vivianne Bou Kheir, raffinata artista venuta anni fa dal Libano. Oggi fermana ad ogni effetto. Il suo laboratorio, che mi piace chiamare meglio: bottega, tra il verde, uno scorcio di mare come triangolo rovesciato, e le colline di una zona silenziosa di Torre di Palme, vicino alle Fonti. Lo si scopre perché la costruzione è originale: è rotonda, un cilindro innestato alla terra. Terra humus umiltà. Mi accoglie in casa, sopra alla bottega, una sorta di museo casalingo. Su due pareti di una stanza campeggiano suoi capolavori. Mi colpirono profondamente quando li vidi esposti al Duomo di Fermo. Sono le tavole dipinte dei Misteri del Rosario (gaudiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi). I volti di Gesù, della Madonna, dell’Arcangelo Gabriele, degli Apostoli, del popolo, sono allungati, occhi dal taglio orizzontale. Respirano l’aria del Libano, del Grande Medio Oriente, dell’Ortodossia, dell’Icona. Vivianne è un’artista radicata nella fede. E, come diceva Chesterton nell’Uomo vivo, parlando di se stesso, non si può scrivere di bocce o di filosofia se non portando tutto se stessi. E Vivianne è questo. È uno strumento di ciò che l’ha toccata e le dà vigore. Scendiamo in bottega. Lo spiazzo davanti serve per lavorare con il fuoco. Il fuoco. Sua madre morì la notte del passaggio del secolo. Morì a causa del fuoco. Questo elemento Vivianne lo ripropone nelle sue opere. Le è sempre presente. Così come la luce e l’oro, così come il varco e la finestra, e la porta verso l’Oltre. "Nella mia vita – ha scritto in un catalogo intitolato Nour (luce in arabo), dove raccontava delle sue ceramiche esposte al Centro Studi Osvaldo Licini di Monte Vidon Corrado – ho sempre cercato una fonte di luce a cui aggrapparmi nei momenti di difficoltà, che mi consentisse di vivere con serenità in un mondo lontano dalle mie origini". Pittrice, ceramista ed altro ancora, Vivianne sta preparando un lavoro per un chiesa di Lecce e una grande mostra che sarà inaugurata a Fermo il 30 maggio prossimo in occasione del Festival Nazionale della Comunicazione, nella Sala del Capitolo della chiesa della Pietà (un tempo, San Bartolomeo).