Volo di 100 metri nel dirupo: muore a 30 anni

Mattia Orsi, di Fabriano, era con un ami a fare un escursione a Pizzo Berro

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Tragedia nel cuore dei Sibillini, un giovane grande appassionato della montagna cade nel dirupo durante un’escursione e muore. Mattia Orsi, 30 anni di Fabriano, non perdeva occasione per farsi una passeggiata sfruttando la bella giornata di sole. Cme ieri mattina: Mattia e un suo amico, anche lui appassionato di montagna, erano partiti di buon ora per effettuare un’escursione sulla linea di cresta del versante sud-ovest di Pizzo Berro, vetta che si erge fra Montefortino, Castelsantagnelo sul Nera e Ussita. Mentre i due escursionisti erano intenti nell’ascesa, probabilmente per un appoggio sbagliato, Mattia Orsi ha perso l’equilibrio candendo per oltre 100 metri, andando ad impattare con la parete rocciosa, il tutto sotto l’occhio atterrito dell’amico. E’ stato proprio lui intorno alle 10,30 di ieri, a lanciare l’allarme al 118. Sul posto sono intervenuti gli operatori del Soccorso alpino di Montefortino e Macerata, i volontari della Croce Azzurra dei Sibillini partiti dal Presidio integrato di Amandola, oltre ai vigili del fuoco di Amandola e i carabinieri della stazione locale. Le operazioni di recupero del corpo sono state tutt’altro che agevoli, infatti, il giovane era finito in una zona impervia, tanto che è stato allertato Icaro 2, giunto sul posto da Fabriano, che ha calato con il verricello gli uomini del Soccorso alpino nel dirupo fino ad assicurare la salma di Mattia Orsi, che è stata trasferita in elicottero a Frontignano dove c’erano ad attenderli i carabinieri, i vigili del fuoco e il magistrato che si sta occupando del caso. Il corpo di Mattia Orsi è stato trasferito all’obitorio di Ascoli per gli accertamenti del caso. L’amico di Mattia Orsi, anche lui un 30enne residente a Fabriano, che fortunatamente non ha riportato lesioni è stato accompagnato dal personale del Soccorso alpino in evidente stato di shock al parcheggio di Frontignano dove i ragazzi avevano lasciato l’auto.

Un fiume di lacrime per Mattia da coloro che condividevano le sue stesse passioni: la montagna e la mountain bike. Passioni che Mattia immortalava con splendide foto e racconti per immagini che catturavano il popolo dei social. Foto da altitudini che solo a scorrerle fanno venire le vertigini. Lo ricordano dal gruppo di escursioni e trekking ‘Camoscio Sibillini: "Riposa in pace Mattia. Eri come un fratello". "Mattia – aggiunge un suo amico e componente del gruppo Camoscio Sibillini - ci eravamo conosciuti come mio cliente, poi eravamo diventati come fratelli per la montagna e i Sibillini. Quando l’ho saputo sono rimasto scioccato. Riposa in pace Fratello di montagna Mattia, siamo senza parole. Anche ieri sera ci eravamo sentiti per andare a cervi! Dio mio Mattia! mi mancherai un mondo". Le pagine social dei gruppi di escursionismo che Mattia frequentava ieri sono state listate a lutto.

Alessio Carassai